"Ricordo l'estate in cui ho letto
le carte, estate passata spesso a piangere nella mia stanza
quando leggevo gli atti riguardanti questi bambini mandati al
Forteto". Così il pm di Firenze Ornella Galeotti, sentita dalla
commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti della comunità
'Il Forteto'. "Mi sono sentita molto sola - ha detto Galeotti -.
Molti colleghi mi hanno tolto il saluto, sono diventata il
soggetto deviante nell'ambiente fiorentino" giudiziario. "Ho
avuto l'appoggio dal 2014 del capo del mio ufficio che è stato
importantissimo -ha aggiunto-, il quale ha voluto dare segni di
presenza nel processo ed è venuto in udienza varie volte. Poi ci
sono stati colleghi, pochi, che mi hanno sostenuta sul piano
personale". Tuttavia, "complessivamente c'era la sensazione che
era tutta una sciocchezza, che io ero un'ingenua" e che le
presunte vittime "erano dei calunniatori". Intorno al Forteto
c'era "una coltre di consenso che non si riusciva a colpire,
anche dopo la sentenza".
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