Custoza: da terra di guerra a terra di vino
DOC Veneta amata da Bruno Vespa: “Parla di territorio”
03 giugno, 19:38Ho un debole per il Custoza, è un vino che conosco bene”. Cosi’ il giornalista Bruno Vespa interpellato telefonicamente nel corso della presentazione di ‘Camminando nel Custoza’, una due giorni dal 1° al 2 giugno, promossa dal Comune di Sommacampagna, il Consorzio di tutela del Custoza DOC e l’Associazione dei Ristoratori del Custoza.
La manifestazione, giunta alla terza edizione, e’ tesa a valorizzare un territorio ricco di vino, storia e cultura, attraverso una passeggiata che si snoda tra le colline moreniche tra la citta’ di Verona e il lago di Garda, facendo tappa nelle nove cantine produttrici del vino. “Custoza non e’ piu’ il paese delle sconfitte ma delle vittorie, che sono il vino, la buona tavola e il piacere della convivialita’” dice l’assessore alla cultura di Sommacampagna, Albertina Bighelli, ricordando le due celebri battaglie combattute in questo comune durante le guerre di indipendenza italiane. Il Bianco di Custoza, DOC riconosciuta nel 1972, e’ ricavato dalle uve Garganega, Trebbianello (un biotipo locale del Tocai Friulano) e Bianca Fernanda (un clone del Cortese). La prima tappa e’ all’azienda agricola Aldo Adami in localita’ Valbusa, per poi proseguire nella storica Villa Medici, a due passi dal monumento dell’Ossario; poi ancora la Cantina Tabarini, l’Antica Corte Bagolina e la Cavalchina, dove fu ferito il Duca Amedeo d’Aosta; gli eno-marciatori proseguono il percorso con la Cantina di Custoza, quella di Adriano Fasoli, per chiudere con il Gorgo e l’azienda agricola di Cascina Mondator, dove nacque la leggenda del Tamburino Sardo.