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"La liberazione degli ostaggi di Hamas non è una questione politica, è una questione umanitaria". E' stato questo il massaggio di Jon Polin e Rachel Goldberg, i genitori di Hersh Goldberg-Polin, rapito da Hamas il 7 ottobre durante il festival Nova, in una drammatica testimonianza alla convention democratica di Chicago. La coppia è salita sul palco accolta con il grido "riportateli a casa" e il calore degli applausi dello United Center tanto che la madre del 23enne israelo-americano non è riuscita a trattenere l'emozione e si è accasciata sul leggio prima di iniziare a parlare.
"Hersh se ci ascolti in questo momento, sappi che ti amiamo, cerca di essere forte, sopravvivi", ha detto Rachel al figlio che nell'attentato ha perso parte del braccio sinistro ed è stato visto vivo l'ultima volta in un video di Hamas lo scorso aprile. I Polin-Goldberg, che indossavano un adesivo con il numero 320 come i giorni di prigionia del figlio, hanno poi ringraziato per il supporto bipartisan al Congresso e per "il lavoro incessante" di Joe Biden e Kamala Harris. "Serve subito un cessate il fuoco a Gaza per mettere fine alle sofferenze dei palestinesi e liberare gli ostaggi. Nella gara a chi soffre di più non c'è un vincitore", è stato l'accorato appello di Jon e Rachel.
Il loro intervento ha dato un volto emotivo e umano al conflitto tra Israele e Hamas, una questione delicata per i democratici e Harris, che devono affrontare la pressione sempre più alta dei manifestanti filo-palestinesi e quella dei delegati uncommitted, non schierati, che ieri hanno inscenato un sit-in di protesta fuori dalla convention. Per tutta la kermesse, il movimento ha cercato di convincere gli altri delegati a firmare la loro petizione per un cessate il fuoco a Gaza. "Chiediamo al partito democratico di rifiutare una gerarchia di valori umani e garantire che anche le voci palestinesi siano ascoltate sul palco principale", hanno chiesto.
All'appello si è unita anche la deputata Alexandria Ocasio-Cortez che in un post su X ha sottolineato: "Proprio come dobbiamo onorare l'umanità degli ostaggi, così dobbiamo anche onorare l'umanità dei 40.000 palestinesi uccisi sotto i bombardamenti israeliani. Negare questa storia significa partecipare alla disumanizzazione dei palestinesi".
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