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2 giugno, centrodestra in piazza tra ressa e selfie

2 giugno, centrodestra in piazza tra ressa e selfie

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03 giugno 2020, 11:15

Redazione ANSA

Il centrodestra torna in piazza, si accalca, tra le polemiche, nel centro di Roma, rompendo il clima di unità nazionale auspicato dal Capo dello Stato. Se il premier Giuseppe Conte, sulla scia del messaggio del Colle, chiede di rendere omaggio al due giugno unendo le forze per la ripartenza, l'opposizione respinge al mittente ogni appello, attribuendo al premier le responsabilità di una situazione incerta. Intanto è bufera sugli attacchi al Colle dai gilet arancioni e soprattutto per gli insulti, sia pur isolati, registrati ai margini della manifestazione del centrodestra. Attacchi da cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini prendono radicalmente le distanze: "Apprendo degli insulti vergognosi rivolti da un manifestante al Presidente della Repubblica. Parole offensive che FdI - sottolinea Meloni - condanna senza se e senza ma, che non condividiamo in nessun modo e dalle quali prendiamo fermamente le distanze". Netto anche il leader leghista: "Chi ha offeso il presidente Mattarella, e con lui tutte le vittime di mafia, si deve solo vergognare, non rappresenta l'Italia e gli italiani". Ma è polemica anche sulla folla incontrollata di via del Corso. Quella che doveva essere una iniziativa simbolica del centrodestra, una semplice prova generale della manifestazione di massa del 4 luglio, è diventata un mini corteo nel cuore della Capitale, con slogan, servizio d'ordine, attacchi a Conte e soprattutto tanta, tantissima calca. Il programma della vigilia prevedeva un rapido flash mob, non più di mezz'ora, con i tre leader davanti al lungo tricolore di 500 metri e appena 300 presenti, 100 persone per ogni forza politica, con le bandiere in mano, ben distanziati. Le cose, invece, sono andate in maniera molto diversa.

Matteo Salvini scendendo dal Pincio dopo una diretta Tv, ha attraversato la piazza, concedendosi ai selfie dei suoi sostenitori, mentre Meloni e Tajani lo aspettavano in testa al tricolore. Quindi, in centinaia hanno continuato a seguire i loro leader, con i cellulari in mano per fare le dirette su Facebook, schiacciati uno contro l'altro, lungo Via del Corso, in palese violazione di ogni regola sul distanziamento sociale. Immagini che hanno fatto il giro del web, facendo scoppiare la bufera, alimentata anche da un video che ha registrato alcuni saluti romani e uno scambio di battute tra due militanti, in cui uno insulta Mattarella dicendo che "la mafia ha ucciso il fratello sbagliato". La Lega, al netto degli insulti al Colle (immediatamente censurati dai leader), fa sapere che la giornata è stata un successo, bollando come ridicola la polemica sulla folla. Anche Giorgia Meloni ricorda che "anche le manifestazioni del 25 aprile non erano in sicurezza". Durissima invece la reazione della maggioranza. "Questa manifestazione - attacca Anna Macina (M5s) - è un'offesa alla Repubblica e a tutti gli italiani che sulla propria pelle hanno subito le conseguenze della pandemia". "Insulti al presidente della Repubblica - attacca Vito Crimi (M5s) - offese al premier, assembramenti, saluti fascisti. Non era facile, ma sono riusciti a macchiare questo 2 giugno così delicato". Offese che il presidente della Camera definisce "inaccettabili". "Salvini e Meloni - rincara la dose Matteo Orfini (Pd) commentando l'assembramento di piazza del Popolo - sono degli irresponsabili, che per quattro selfie e qualche like rischiano di vanificare gli sforzi che tutti gli italiani hanno fatto in questi mesi". Cosa che provoca imbarazzo anche tra i dirigenti di Forza Italia, presenti ma piuttosto defilati. Una festa del due giugno, turbata anche dagli insulti lanciati dai gilet arancioni sempre contro Sergio Mattarella, durante la loro protesta, anche questa irrispettosa di ogni distanza di sicurezza, sempre a Piazza del Popolo. "Insulti - denuncia Nicola Fratoianni (Leu) - arricchiti dalle intimidazioni e dalla rottura delle telecamere de La7". Molto preoccupata dalla possibile confusione tra le due piazze, è Forza Italia.

La capogruppo azzurra, Annamaria Bernini prende esplicitamente le distanze dai fan dell'ex Generale Antonio Pappalardo: "È in atto - denuncia - il tentativo subdolo di mettere in connessione la piazza del centrodestra con le manifestazioni esagitate dei gilet arancioni, dai cui metodi e dalle cui insensatezze siamo lontani anni luce". Quanto al segretario leghista e Giorgia Meloni, battono su Conte. "Se vuole lavorare seriamente dal dl rilancio - osserva la leader di FdI - va espunto tutto ciò che non ha a che fare con il rilancio della nazione: le marchette, i bonus inutili, i consigli di amministrazione, le consulenze d'oro". Anche il segretario leghista, chiede all'esecutivo di cambiare atteggiamento: "A parole ci ascoltano da mesi, nei fatti non hanno accolto nemmeno una delle nostre proposte, nonostante il centrodestra governi nella maggioranza delle regioni e rappresenti la maggioranza degli italiani".

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