Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
L'Inter vola verso lo scudetto.
Nemmeno l'Atalanta riesce a fermare la cavalcata degli uomini di
Simone Inzaghi: a San Siro nel recupero della ventunesima
giornata finisce con un netto 4-0, grazie alle reti di Darmian,
Lautaro, Dimarco e Frattesi. Quattro gol per tre punti che
permettono all'Inter di volare a +12 in classifica sulla
Juventus, quando mancano dodici giornate alla fine: alla
matematica certezza della seconda stella mancano 25 punti per i
nerazzurri, ma probabilmente ne serviranno meno. Una macchina da
guerra, quella creata da Inzaghi, e i numeri forse nemmeno
bastano a descrivere come l'Inter stia ammazzando questo
campionato. Undici vittoria di fila in avvio di 2024, quarta
partita di fila con quattro gol segnati in Serie A (67 gol
segnati in totale, primato tra i top tornei d'Europa) ma anche
la diciassettesima in campionato senza incassare reti, con una
differenza reti record di +55, oltre ad aver conquistato 69
punti in 26 giornate, mai così tanti nella storia interista dopo
26 turni. Un dominio totale, con Lautaro (al gol numero 24 in
campionato, continuando la corsa al record di Higuain e Immobile
a quota 36) e compagni che ora iniziano ad intravedere
all'orizzonte lo striscione del traguardo. E dire che i
bergamaschi di Gasperini hanno fatto tremare e non poco l'Inter,
soprattutto in avvio. Perché alla prima occasione l'Atalanta ha
colpito, sfruttando una indecisione di Pavard e Asllani grazie a
un mancino di De Ketelaere che ha risolto una mischia in area
dopo un contatto tra Bastoni e Miranchuk. A frenare la gioia
della squadra di Gasperini è stato però il Var, che ha annullato
il vantaggio ospite per un tocco di mano dello stesso Miranchuk
tra le proteste della panchina. L'Inter fatica a trovare le
solite combinazioni, soprattutto per merito del forte pressing
bergamasco a tutto campo. Per scombinare così l'idea tattica di
Gasperini, i giocatori di Inzaghi iniziano a scambiarsi
posizione e non a caso Bastoni per due volte si traveste da
rifinitore, prima per Barella (che insacca ma partendo da
posizione irregolare) e poi per Lautaro, che calcia alto col
destro. I nerazzurri trovano spazi e fiducia, alzando la
pressione e i giri del motore. E infatti arriva il gol del
vantaggio: Lautaro trova l'imbucata per Mkhtaryan, Carnesecchi
salva in uscita ma lascia il pallone perché al limite dell'area
e ne approfitta Darmian, che appoggia a porta vuota. Lo stesso
Darmian spreca subito dopo la palla del raddoppio, poi Lautaro
centra una traversa ma sul finire del primo tempo trova il 2-0
con un mancino secco dal limite. L'episodio che chiude gara
arriva a inizio ripresa, quando su un corner di Asllani la palla
sembra uscire sul fondo, Dumfries però prosegue e sul suo nuovo
cross Hateboer tocca la palla col braccio. Serve una lunghissima
revisione (quasi sei minuti) per concedere il calcio di rigore
all'Inter: dal dischetto Carnesecchi ipnotizza Lautaro, ma sulla
respinta Dimarco insacca il 3-0. Il gol a freddo spegne
definitivamente l'Atalanta e il resto della partita si trasforma
in poco più di un allenamento per la squadra di Inzaghi, con la
ciliegina del gol di testa di Frattesi (che si infortuna al
momento della rete, contrattura all'adduttore destro da
valutare) per il definitivo 4-0. Il finale corre via tra gli olè
dei 71mila di San Siro, che al termine dell'incontro festeggiano
al coro di "la capolista se ne va": la seconda stella è sempre
più vicina.
Notizie ANSA Scegli l’informazione di ANSA.it
Abbonati per leggere senza limiti tutte le notizie di ANSA.it
Abbonati oraSe è una notizia,
è un’ANSA.
Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.
Resta connesso
Ultima ora