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In evidenza
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La Lazio regala ai suoi innamorati,
nel giorno di San Valentino, una vittoria da ricordare. L'1-0
sul Bayern Monaco nell'andata degli ottavi di Champions è un
successo che avrebbe potuto essere anche più ricco. Ne è sicuro
Maurizio Sarri: "Negli ultimi minuti ci siamo accontentati di
vincere, ma avremmo potuto fargli veramente male", sottolinea il
mister in conferenza stampa. I biancocelesti hanno giocato una
partita impeccabile: attenti in difesa, aggressivi ma
concentrati. Una prestazione difficile da ripetere, e Sarri lo
sa: "La capacità di giocare tutte le partite in questo modo non
ce l'ha nessuno. Una Lazio sempre applicata e determinata come
questa avrebbe altra posizione in campionato, ma fa parte tutto
del pacchetto...", aggiunge il mister. Sarri è entrato nei cuori
dei tifosi biancocelesti, e la sua intenzione sarebbe rimanere,
ma chiede una maggiore ambizione alla società: "In Italia aprire
lunghi cicli è complicato. Io qui sto benissimo, se si potesse
fare un piccolo salto di qualità mi farebbe ancora più piacere,
farebbe piacere alla società e ai tifosi. Oggi abbiamo battuto
una squadra che fattura 800 milioni l'anno. Stasera abbiamo
partecipato a una festa". La firma sulla vittoria di oggi è
quella di Ciro Immobile, freddo dal dischetto: "Giocare queste
partite dà un'enorme soddisfazione personale - confessa a Prime
Video - Condividere queste emozioni con la gente è quello per
cui giochiamo da quando siamo piccoli. Ora serve lo stesso
entusiasmo in campionato". Il rimpianto di non aver segnato il
2-0 c'è, perché "prima e dopo il rigore abbiamo avuto occasioni
da rete, avremmo dovuto sfruttarle meglio anche in vista del
ritorno, ma nel complesso va bene", conclude il capitano. Gli fa
eco Mattéo Guendouzi, premiato da Prime Video come miglior
giocatore del match: "Abbiamo centrato il nostro obiettivo, ma
ora dobbiamo centrare quello finale ossia la qualificazione ai
quarti. Questo è un premio da condividere con tutta la squadra.
A Monaco sarà una partita difficile, ma prima c'è il Bologna".
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