"A casa sono maniaco dell'ordine.
Adesso un po' lo sto diventando anche in campo, soprattutto
grazie ad Antonio Conte": è uno dei passaggi dell'intervista di
Nicolò Barela, centrocampista dell'Inter e della Nazionale,
rilasciata al programma 'Linea Diletta' di Dazn. "Prima - dice
il calciatore sardo, cresciuto nelle file del Cagliari - ero più
spirito libero, ora Conte mi ha dato tante nozioni, mi ha
insegnato a scegliere i momenti. In campo studio molto. Giocando
con grandi campioni cerco di rubare qualcosa a ciascuno di loro,
li osservo e le parti migliori cerco di farle mie". A proposito
di campioni, Barella cita il suo compagno Romelo Lukaku: "ha una
potenza fisica...nessuno riesce a spostarlo nemmeno in
allenamento, servono tre giocatori per bloccarlo. E' un grande
leader: riesce ad avere una buona parola per tutti, ha un buon
rapporto con tutti e poi in campo è determinante come nessun
altro". Uno che l'ha colpito molto è Gianfranco Zola, che da
tecnico lo fece esordire in un Parma-Cagliari di Coppa Italia:
"gli devo tanto. Zola è la persona più umile che abbia mai
conosciuto nel mondo del calcio: questo mi ha fatto capire che
c'è l'umiltà alla base dei successi anche dei più grandi
campioni. E' un maestro". Infine, la Nazionale: "è il sogno di
qualsiasi calciatore: sono molto orgoglioso di esserci arrivato
così giovane. Devo tanto al ct Mancini, che ha creduto in me già
quando ero a Cagliari. Ha creato un grandissimo gruppo e non è
mai facile col poco tempo che si ha per la Nazionale". In
azzurro "c'è un clima bellissimo nel gruppo, Mancini ha lasciato
massima tranquillità a tutti, siamo liberi di esprimerci, non ci
sono grandi e piccoli, anzi i grandi aiutano i giovani.
'Chiello' è la mamma di tutti noi! Chiellini è più protettivo di
un papà, di una mamma, ha sempre fatto sentire importanti anche
a noi giovani, ci ha trasmesso fiducia".
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