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In evidenza
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"L'unica fedeltà possibile è quella
dell'alleanza, ovvero riconoscersi veri. Decidere di
appartenersi. Non voglio rimandare l'esistenza a dopo, perché
rimandare l'esistenza a dopo è una dinamica filosofica malata".
E' la chiusura filosofica del recital "Appartenere. La vita
intima del potere criminale", portato in scena ieri dallo
scrittore e giornalista Roberto Saviano sul palco del castello
di Udine, unica tappa del tour nell'intero Triveneto,
organizzata da Fvg Music Live e VignaPr nell'ambito di
Udinestate 2024, che ha richiamato oltre un migliaio di
spettatori nel capoluogo friulano. Il recital è entrato subito
nel vivo con alcuni passaggi sulle "Regole del sesso" nelle
organizzazioni criminali e in particolare, sul rapporto di
Matteo Messina Denaro con le sue amanti. Il mafioso è rimasto
latitante per quasi 30 anni fino all'arresto avvenuto il 16
gennaio 2023 e alla morte per cancro otto mesi dopo in un
clinica di Palermo. Nel 2023, ha raccontato Saviano, Matteo
Messina Denaro vive gli ultimi scampoli della sua latitanza a
Campobello di Mazara con le amanti Laura Bonafede e Lorena
Lanceri, "ripensando alle sue passate relazioni con Maria Mesi o
con Andrea, ragazza austriaca che lavorava in un albergo".
"Molti sanno chi è - ha ricostruito lo scrittore - altri lo
conoscono come Andrea Bonafede o Francesco Salsi. Un tumore al
colon che lui chiama 'la rumena' lo sta uccidendo, ma rifiuta la
sacca per la colostomia". Saviano si è poi soffermato sul
significato della parola "appartenere", raccontando la storia di
altri boss della mafia come Totò Riina e Tommaso Buscetta, per
passare a un approfondimento sulla monogamia, altro tratto
caratteristico della vita del potere criminale, alternando
momenti narrativi più generali a resoconti dettagliati e
aneddoti. Dal "tradimento" telefonico di Maria Concetta
Cacciola, testimone di giustizia italiana, vittima della
'ndrangheta, al "metodo Gemini" applicato per la prima volta per
far sparire i cadaveri dal mafioso newyorkese Roy De Meo nel
1973, fino alla storia di Vito Arena, "che lasciò lascia la
mafia per fuggire con il suo amante Joey Lee". Al termine di 90
minuti di performance, "standing ovation" e poi la firma delle
copie dell'ultimo romanzo, "Noi due ci apparteniamo" con lo
scrittore impegnato per oltre un'ora a incontrare e salutare il
pubblico.
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