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In evidenza
In evidenza
(di Elisabetta Stefanelli) Nicola
Maccanico si è dimesso a sorpresa da amministratore delegato e
direttore generale di Cinecittà Spa. Lo ha fatto con una lettera
indirizzata al consiglio d'amministrazione ''alla fine tre anni
intensi, pieni di sfide complesse e di soddisfazioni
importanti''. Maccanico elenca i successi (''Cinecittà infatti
non è solo uno dei marchi più noti del nostro paese ed uno
spazio fisico che rappresenta il concetto più alto ed
internazionale di creatività italiana. Insieme siamo riusciti a
dimostrare che può anche essere un'azienda forte, competitiva,
in grado di generare utili attraverso l'attrazione di grandi
produzioni italiane ed internazionali'') e parla poi di
''immaginare nuovi orizzonti personali e professionali'', che
secondo le indiscrezioni sarebbe un ruolo di primo piano in
Amazon Prime. Mentre per quanto riguarda l'ipotesi che possa
passare alla guida di Rai Cinema, il mandato di Paolo Del Brocco
come amministratore delegato - fanno notare in ambienti Rai - è
stato rinnovato l'anno scorso e durerà per i prossimi due anni.
Ma se per lui si apre una nuova partita, ovviamente questo vale
anche per i vertici di Cinecittà Spa che, con l'assemblea
attualmente aperta, dovrebbero arrivare entro la fine del mese
dopo la nomina del consiglio con decreto interministeriale
Cultura ed Economia. ''I numeri del triennio sono la conferma
più autorevole di questa trasformazione: abbiamo raggiunto 100
milioni di fatturato industriale di cui 43ml di Art Department e
Scenografie - continua Nicola Maccanico nella sua lettera di
dimissioni -, abbiamo chiuso in utile gli ultimi due bilanci
portando l'EBIT a superare i 2,5ml ed abbiamo ospitato oltre 50
grandi produzioni. E restituiamo all'azionista, dato che mi
rende particolarmente orgoglioso, un'azienda con un patrimonio
netto che incrementa il capitale sociale iniziale di 1,2ml.
Insomma il nostro lavoro ha mandato un messaggio chiaro
all'industria audiovisiva italiana ed internazionale: il nostro
paese può essere competitivo oggi come lo è stato nel suo
passato più luminoso'', scrive ancora Maccanico nella lettera in
cui sostiene che ''in Italia si può costruire il futuro'', che
lui evidentemente ora è pronto a costruire altrove. A decidere
la partita dei vertici sarà il consiglio d'amministrazione
tutto, o quasi, nuovo, che dovrebbe essere convocato entro la
fine del mese. Probabile - ma non ancora scontato - successore
di Maccanico dovrebbe essere Giuseppe De Mita, che è attualmente
consigliere - si dovrebbe dimettere chiaramente -, mentre alla
presidenza, a meno di cambiamenti all'ultimo minuto, dovrebbe
rimanere Chiara Sbarigia. Non è però escluso che la stessa
Sbarigia possa diventare lei amministratrice delegata come da
rumors dell'ultimo minuto. Comunque il consiglio dovrà essere
rinnovato completamente: tre consiglieri, con l'amministratore
delegato sono nominati dal Ministero della Cultura e quindi i
nomi sarebbero al momento sul tavolo del ministro Sangiuliano
(pare che Forza Italia di nomi ne abbia presentati due ovvero
Annamaria Vecchione ed Enrico Cavallari), mentre gli altri due
sono di competenza del Ministero dell'Economia, compresa la
presidenza che però deve avere a sua volta l'avallo (d'intesa)
del Mic. La carica di Maccanico era sdoppiata, ma si dovrebbe
tornare ad una figura unica di amministratore delegato. Al
momento in consiglio siede anche Isabella Ciolfi, che dovrebbe
essere confermata in quota Lega, insieme a Federico Bagnoli
Rossi, anche presidente Fapav.
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