(di Nicoletta Tamberlich) "Questa è
una serie che si basa su dubbio, in maniera diretta, ti fa
interrogare su temi universali, come il bene e il male. Pensiamo
che il confine sia netto, alle volte agiamo in un modo d'impulso
senza valutare le conseguenze. In questo caso se il medico che
tradisce il codice deontologico, il giuramento di Ippocrate, è
un padre che obbedisce all'imperativo di salvare la vita a suo
figlio a scapito di qualcun'altra che ha più tempo". Parola di
Marco Bocci che per la prima interpreta un medico diviso tra
l'amore per il figlio e i ricatti della mala. "Torno alla
serialità dopo un po' di tempo- dice - mi ero dedicato ai miei
figli, ma la sceneggiatura mi ha incollato, colpito, ho detto 'è
il mio ruolo'. Mi ha appassionato la medicina, chirurghi che mi
hanno aiutato sul set in maniera tecnica, spiegandomi per filo e
per segno come fare interventi". La fiction è Fino all'ultimo
Battito, in onda su Rai1 dal 23 settembre con la regia di Cinzia
th Torrini. "Sono Diego Mancini un cardiochirurgo irreprensibile
che pur di salvare il figlio, gravemente malato invece di
affidarlo alle cure di altri, commette un atto impensabile di
onnipotenza, con la conseguenza di ritrovarsi ricattato e
minacciato dalla malavita", anticipa. La serie, articolata in
sei serate, è prodotta da Luca Barbareschi ed è stata girata in
Puglia quasi un anno fa. "Racconta la vita di un medico, le sue
scelte e le conseguenze che subisce in base alle scelte che ha
fatto.- prosegue Bocci- Diego parte in un modo, si sente un
eroe, è bravo, orgoglioso, pieno di sé, e piano piano si
trasforma, fa una cosa terribile, è si ritrova in un meccanismo
più grande di lui che non riesce a controllare fino a mettere a
rischio la sua famiglia intera. La serie ti costringe a pensare
a quanto sia complicato proteggere i propri cari, i propri figli
sia da persone che possono minacciarli, sia dalle fatalità che
possono mettere in discussione la nostra esistenza". Per Bocci
da padre è stato interessante entrare in questo ruolo: "mi sono
chiesto cosa avrei fatto al suo posto - spiega -forse per amore
avrei fatto la stessa scelta, poi la metti in discussione nel
momento i cui capisci i danni che subiscono gli altri". Fino
all'ultimo battito è un medical drama originale, appassionante,
che racconta la battaglia disperata e avvincente di un uomo che
si trova sul punto di perdere la dignità, la famiglia, la donna
che ama. Un uomo combattuto tra etica e sentimenti. Nel cast
anche Violante Placido, che rispolvera il suo pugliese, nel
ruolo della moglie di Bocci, Bianca Guaccero, Michele Venitucci,
Con Loretta Goggi nel ruolo di Margherita suocera di Bocci.
Fortunato Cerlino è Cosimo Patruno, un boss latitante, che
stringe un accordo con Diego, che ne diventerà il medico
personale. La regista osserva: "Quando Barbareschi mi ha
proposto questa storia, mi sono subito chiesta cosa avrei fatto
io in qualità di padre e medico in una situazione simile.
Avrebbe pre-valso l'etica o l'amore per un figlio?"
Responsabilità a fare un medico durante il covid? Bocci
risponde: "abbiamo girato 22 settimane in zona rossa, la
responsabilità verso tutti il lavoratori, pure troppo".. "Ci ha
dato tanta forza - aggiunge Placido -siamo stati in questo hotel
tutti insieme, quasi una comune, ci siamo sentiti meno soli,
super tamponati, superprotetti, fortunati a poter lavorare.
Anche se la serie tratta temi difficili". A Bocci viene chiesto
come ha vissuto questa esperienza dopo il malore che lo ha
colpito qualche anno fa: "Ora sto bene non ero preparato, non ho
avuto il tempo di metabolizzare, quando sono guarito, ho
compreso una cosa fondamentale: che la vita va vissuta giorno
per giorno, senza far programmi nel lungo periodo, che le cose
importanti vanno espresse subito, non bisogna rimandare".
L'attore dopo l'esordio nella regia con A Tor Bella Monaca, non
piove mai (2019), molto bene accolto dalla critica, annuncia poi
il ritorno entro un mese dietro la macchina da presa con un
nuovo film : "Si intitola La caccia, l'ho scritto e diretto, le
riprese saranno in Umbria, e dintorni"
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