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05 gennaio, 23:55 Spettacolo

Pino Daniele, custode Maschio Angioino ammaina bandiere

Senza aspettare gli addetti, e nonostante la sua età,

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Pino Daniele: custode Maschio Angioino ammaina bandiere © Ansa

FOTO DI CIRO FUSCO

Lo ha fatto da fan di Pino Daniele, "era un tributo dovuto". E così, senza aspettare gli addetti, e nonostante la sua età, l'anziano custode, seguendo la disposizione del primo cittadino, ha deciso di abbassare a mezz'asta le bandiere, europea ed italiana, in cima alle torri del Maschio Angioino. Sul suo telefono cellulare "ho tutti i brani di Pino che più amo", racconta. Per questo, dice "non sono riuscito ad aspettare l'arrivo degli operai per abbassare le bandiere. Il mio è stato un tributo dovuto, sono un suo fan. Del resto, a Napoli chi non lo è"

Napoli, lutto cittadino in giorno funerali
(di Patrizia Sessa)
Sul presepe di Napoli Pino Daniele saluta tutti così: Cia' guagliò'. Ed è un saluto, l'ultimo, che oggi proprio nessuno si aspettava. Nei vicoli dove è cresciuto, nelle piazze principali, la voce che ha raccontato i mille colori come le carte sporche di Napoli oggi è rimasta in silenzio. Nel giorno dei funerali in città sarà proclamato il lutto cittadino. Le bandiere sono a mezz'asta. Ma intanto la 'terra mia' oggi si è fermata per un dolore che va ben oltre il semplice addio. Ha attraversato le vite di tutti, il nero a metà. Ed oggi tutti, in qualche modo, lo hanno voluto ricordare. "Pino Daniele è Napoli", ha scritto su Twitter il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris appena appresa la notizia. "Pino è morto - ha aggiunto - ma la sua musica è eterna. Pino è Napoli, legame infinito e indistruttibile, come il suono e la voce della sua musica". Già. E ne sanno qualcosa nei vicoli dove lui è cresciuto, dove ha suonato per la prime volte e dove oggi la sua musica risuonava più che mai: "E' un modo per sentirlo vivo e ancora con noi", dice in lacrime Giulia. E non è un caso se, grazie ad un tam tam su Facebook, i napoletani che lo amano si sono dati appuntamento martedì sera, nel cuore della città. Un flash mob che si svolgerà così: cantando Napule è in piazza del Plebiscito. Qualcuno fotografa le bandiere a mezz'asta esposte sul palazzo del Comune, del Consiglio comunale, sulle torri del Maschio Angioino dove l'anziano custode le ha volute ammainare personalmente, "perché sono un suo fan e perché è un tributo dovuto". In piazza Santa Maria La Nova, a pochi passi dalla casa dove ha vissuto, c'è chi indica il bar dove, raccontano, Pino Daniele ha iniziato a suonare e dove, raccontano ancora, sembra abbia addirittura scritto 'Na tazzulella 'e café'. E in quella stessa piazza c'è anche chi non fa che ripetere questo: "E' morta una parte di noi e di Napoli". Su Twitter il governatore della Campania, Stefano Caldoro, lo scrive: "Napoli perde una delle sue migliori voci. Un artista internazionale che ha raccontato e valorizzato la sua terra". E a ricordare il grande blues man è anche il cardinale Crescenzio Sepe. "Era un grande artista, un figlio che ha onorato Napoli - ha detto l'arcivescovo di Napoli - Nel mio libro e in qualche omelia ho citato il suo verso 'Napoli è una carta sporca'. Credo che sia questa tra le sue canzoni quella che mi piace di più". In tanti, i suoi fan soprattutto, ma anche il fratello, fino alla fine hanno sperato che i funerali si svolgessero a Napoli nella sua città. Su Facebook è stata aperta addirittura una pagina "Vogliamo a Napoli i funerali di Pino Daniele" che sta raccogliendo sempre più adesioni. "Pino è figlio di Napoli..!! Sarebbe bello che Napoli potesse abbracciarlo e accompagnarlo nell'ultimo viaggio!!" scrive un fan. Ed ancora: "Perché a Roma e non a Napoli?" si chiedono dopo aver appreso la decisione della famiglia di tenere le esequie nella capitale. Non sarà Napoli ad ospitare i suoi funerali. Ma le sue ceneri, quelle sì. La famiglia di Pino Daniele ha capito che la sua città voleva dirgli addio e così la sua gente potrà salutarlo, già dal prossimo fine settimana, in una sorta di camera ardente postuma che, come indicato dal sindaco, verrà allestita nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino. De Laurentiis annuncia che domenica prossima ci penserà lo stadio San Paolo a ricordarlo e il sindaco promette che si andrà oltre il lutto cittadino con una iniziativa unica, "al pari della sua grandezza". Napoli, beffa del destino, oggi era davvero di mille colori. Ma, oggi più che mai, non si chiederà più "quando quando" aspettare la voce di Pino che di sicuro, tra i vicoli della sua città, non morirà mai. Questa, la promessa.

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