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In evidenza
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Gli studenti pro Palestina, che
ieri hanno occupato il rettorato dell'Università di Torino,
hanno chiesto che il Senato accademico, previsto per oggi in una
seduta online, si svolga in una seduta congiunta alla presenza
degli occupanti e chiedono inoltre un confronto con il rettore
Stefano Geuna. "Il rettore fin dai primi giorni ha chiesto un
incontro con chi sta occupando Palazzo Nuovo (sede delle facoltà
umanistiche, ndr) con l'unico scopo di interrompere il blocco
delle lezioni - affermano gli studenti, che sono circa una
sessantina - Avevamo avanzato la richiesta di una seduta di
senato accademico congiunta dove fossero presenti gli studenti e
le studentesse, ma è stata spostata online. Il rettore si sta
sottraendo da più di una settimana a ogni tipo di confronto".
"Resteremo qui finché non si presenteranno i senatori, i
consiglieri per la seduta del senato in presenza. Abbiamo
stilato un documento, insieme al corpo accademico, che consiste
nella rescissione di ogni accordo con l'università israeliana
col nostro ateneo - hanno evidenziato i ragazzi - L'Università
deve dotarsi dello strumento del boicottaggio accademico per non
dirsi complice di un genocidio". Secondo gli occupanti gli
accordi che UniTo ha con le università israeliane sono molti.
"Gli accordi dell'Università di Torino sono parte integrante del
genocidio palestinese. Il boicottaggio accademico è l'unico
strumento per non essere complici dei crimini di guerra dello
Stato di Israele", concludono gli studenti occupanti.
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