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In evidenza
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Ultima giornata di lavori del
Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del
Paramento cinese: nell'agenda dei quasi 3.000 delegati ci sono
le votazioni sui vari progetti di risoluzione, tra cui il
'rapporto di lavoro del governo' presentato martedì dal premier
Li Qiang, in cui sono illustrati gli obiettivi economici per
l'anno in corso. Li ha annunciato l'obiettivo di crescita del
Pil del Paese a "circa il 5%", che "non sarà facile" da
raggiungere dati i venti contrari che soffiano sull'economia
alle prese con la crisi immobiliare, i consumi stagnanti e la
disoccupazione giovanile. Le attese degli analisti erano di
maggiori stimoli, ma Pechino ha indicato invece che è
improbabile il ricorso a grandi iniezioni di capitali, fissando
un target di deficit/Pil al 3%, meno del 3,8% finale del 2023,
combinato all'ambizioso target di inflazione a "circa il 3%".
Nella terza sessione plenaria del pomeriggio, a ridosso della
chiusura dei lavori, è previsto il voto sul progetto di
revisione della Legge organica del Consiglio di Stato, il nome
del governo centrale cinese, sempre più sotto pressione per il
crescente ruolo e il maggior peso nella gestione statale da
parte del Partito comunista.
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