Quasi mille morti, 33 milioni di
evacuati, un milione di case distrutte e il rischio di
un'epidemia da colera. E' il tragico bilancio delle inondazioni
dovuto alle piogge monsoniche che da tre mesi continuano a
devastare il Pakistan. Dallo scorso giugno, il Paese si trova ad
affrontare quello che le autorità hanno definito "il peggior
disastro umanitario di questo decennio" dovuto al "cambiamento
climatico". L'Autorità nazionale per la gestione dei disastri,
nel suo ultimo rapporto, ha detto che 45 persone sono morte in
incidenti legati alle inondazioni da venerdì a sabato. Il
bilancio da metà giugno è salito dunque a 982 morti e 1.456
feriti. Molte zone del Pakistan sono diventate inaccessibili e i
soccorritori stanno lottando per evacuare migliaia di persone
dalle aree più colpite: le province meridionali di Balochistan e
Sindh. Il nuovo bilancio delle vittime arriva il giorno dopo che
il primo ministro, Shehbaz Sharif, ha chiesto l'aiuto
internazionale per far fronte ai danni. Al momento, sono 33
milioni gli sfollati, circa il 15% della popolazione del Paese
dell'Asia meridionale. Molti fiumi nel Khyber Pakhtunkhwa - una
pittoresca provincia di montagne e valli - hanno rotto gli
argini, demolendo decine di edifici, tra cui un hotel di 150
stanze che si è letteralmente sbriciolato. Inoltre, le
inondazioni hanno distrutto più di due milioni di acri di
colture e 3.100 chilometri di strade, mentre 149 ponti sono
stati spazzati via. Secondo gli esperti, le alluvioni di
quest'anno sono paragonabili a quelle del 2010 - le peggiori mai
registrate - quando morirono oltre 2.000 persone e quasi un
quinto del Paese fu sommerso dalle acque. Le autorità
attribuiscono la devastazione ai cambiamenti climatici causati
dall'uomo, affermando che il Pakistan sta ingiustamente
sopportando le conseguenze di pratiche ambientali irresponsabili
in altre parti del mondo. Il Paese è all'ottavo posto
nell'Indice globale di rischio climatico, una lista compilata
dall'Ong ambientalista Germanwatch dei Paesi ritenuti più
vulnerabili alle condizioni meteorologiche estreme causate dal
cambiamento climatico. Tuttavia, le autorità locali hanno pure
una parte della responsabilità. La corruzione, la scarsa
pianificazione e la violazione delle norme locali hanno fatto sì
che migliaia di edifici siano stati costruiti in aree soggette a
inondazioni stagionali, anche se non così gravi come quest'anno.
Il governo ha dichiarato l'emergenza e mobilitato l'esercito, ma
la situazione sta diventando sempre più complicata.
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