Di Maio chiude i Med, 'l'Italia impegnata sui diritti'
Appello Borrell: 'L'Ue sia unita o ci sarà un'altra Bielorussia'
ROMA
(di Cristoforo Spinella) "Nel corso del
2021 l'Italia, come presidenza del G20 e partner del Regno Unito
per la Cop26, ha promosso costantemente l'impegno internazionale
sulle sfide con cui la regione Mena si confronta. L'obiettivo
che ci ha guidato in questa azione, che continueremo a
perseguire, è la costruzione di un futuro incentrato sulle
persone e sui loro diritti. Anche nel grande Mediterraneo
allargato". Dopo due giorni di incontri e dibattiti, il ministro
degli Esteri Luigi Di Maio tira le fila della settima edizione
dei Med Dialogues, riaffermando lo sforzo del nostro Paese sul
terreno del "multilateralismo" per guardare al Mare Nostrum come
a un ponte tra Europa e Africa. La due giorni organizzata a Roma
dal ministero degli Esteri e dall'Ispi, tornata quest'anno con
una formula ibrida dopo quella interamente virtuale del 2020
causa Covid, si conclude dopo oltre 40 incontri animati da 180
ospiti tra rappresentanti istituzionali, politici, analisti,
attivisti e giornalisti. Un appuntamento che ha riacceso i
riflettori sulle molte crisi che attraversano il Mediterraneo,
profondamente interconnesse, dai migranti alla Libia al
terrorismo. "In tutti questi scenari, l'impegno dell'Italia si
iscrive entro la cornice di uno sforzo collettivo. La sconfitta
territoriale di Daesh da parte della Coalizione è un altro
esempio dell'efficacia dell'approccio multilaterale", ha
sottolineato Di Maio, secondo cui "nel Mediterraneo delle crisi
e delle tensioni irrisolte, le equazioni della pace e della
stabilità non si risolvono tramite soluzioni unilaterali, tanto
meno militari". In questo "hub di riflessione strategica", come
l'ha definito il ministro degli Esteri, il confronto si è
concentrato su alcune delle questioni più spinose dell'attualità
regionale. A partire dalle sfide legate alle migrazioni.
"L'Europa conosce un inverno demografico, c'è bisogno di persone
che vengano da fuori, ma per gestire tutto ciò c'è bisogno di
una politica comune sull'immigrazione e sull'asilo. E finora, mi
dispiace dirlo, gli Stati membri dell'Ue non si sono accordati e
le proposte della commissione non sono state accettate", ha
rilevato nel suo intervento l'Alto rappresentante Ue, Josep
Borrell. "Quello dell'immigrazione è un problema che viene
esacerbato da situazioni come quella della Bielorussia, che ha
chiamato persone da tutto il mondo con false promesse. Non
possiamo permettercelo, non possiamo permettere che le persone
diventino un'arma", ha avvertito Borrell, che ha affrontato
anche i diversi nodi della politica estera di Bruxelles, dalla
Siria - confermando l'impegno sugli aiuti umanitari ma
escludendo ogni riconoscimento del regime di Bashar al Assad -
all'Iran, con cui l'Ue continuerà a mediare la prossima
settimana nei negoziati sul nucleare a Vienna ("Stiamo cercando
di salvare" il Jcpoa, ma "non possiamo pretendere che tornino
all'accordo senza nulla in cambio"). Un'edizione giunta nel
momento in cui la ripresa post-pandemica si accompagna ai timori
di un'ulteriore recrudescenza del virus, in un dialogo costante
con l'emergenza legata ai cambiamenti climatici. Crisi da cui
possono però nascere opportunità di riforme attese "da anni",
come ha ricordato il Commissario Ue all'Economia Paolo
Gentiloni, definendo il Next generation come un passaggio
"storico" che "solo due anni fa sarebbe stato impensabile". Il
Covid ha cambiato tutto, facendo saltare paradigmi e certezze e
rianimando le spinte verso un futuro diverso, dall'energia ai
diritti civili. "Il vero messaggio di Med 2021 - ha sottolineato
il presidente dell'Ispi Giampiero Massolo, evocando il movimento
green ispirato da Greta Thunberg - è che le piazze, le persone
contano. Non si possono gestire processi complessi senza le
persone".
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