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Spettro Iraq su vacanze Obama, non basteranno settimane

Spettro Iraq su vacanze Obama, non basteranno settimane

Presidente a Martha's Vineyard malgrado Mo in fiamme e Ucraina

11 agosto 2014, 09:15

Redazione ANSA

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Obama a Martha 's Vineyard malgrado Mo in fiamme e Ucraina © ANSA/EPA

Obama a Martha 's Vineyard malgrado Mo in fiamme e Ucraina © ANSA/EPA
Obama a Martha 's Vineyard malgrado Mo in fiamme e Ucraina © ANSA/EPA

Barack Obama lascia Washington diretto a Martha's Vineyard, dove trascorrera' le vacanze insieme alla famiglia e ai due cani presidenziali. E lo fa - non senza polemiche - in un momento critico della sua presidenza con la crisi in Ucraina, la rottura del cessate il fuoco a Gaza e la nuova emergenza Iraq. Ed e' proprio sull'Iraq, scoppiato nelle ultime ore, che Obama si sofferma poco prima di partire, presentandosi alle telecamere gia' senza cravatta. Il presidente americano e' costretto a un'ammissione per lui 'dolorosa': e' probabile che il coinvolgimento americano nel paese sia di lunga durata. Senza offrire un'indicazione temporale su quando i raid americani potrebbero terminare, Obama afferma: ''Non penso che risolveremo il problema in settimane. Questo sara' un progetto di lungo termine''.

Una frase che sembra aprire di fatto la strada a una campagna di raid prolungata contro i militanti sunniti in Iraq. Potrebbero quindi volerci anche mesi. E' essenziale pero' che nel frattempo ci sia un nuovo governo iracheno, un governo inclusivo e questo perche' la natura del problema in Iraq ''non e' una che le forze armate americane possono risolvere. Possiamo aiutare e assistere'' ma gli Stati Uniti non possono sostituirsi agli iracheni. ''Solo gli iracheni possono assicurare la sicurezza e la stabilita' dell'Iraq. La tabella di marcia su cui sono concentrato è quella della formazione del governo iracheno, in assenza del quale e' difficile uno sforzo unitario contro l'Isis. Noi possiamo condurre raid ma non c'e' una soluzione militare americana a questo problema''. Obama ha autorizzato nelle ultime ore i raid in Iraq, sulla scia - secondo indiscrezioni - dei timori di una nuova Bengasi e al termine di una conversazione di cinque minuti, a bordo dell'auto presidenziale, con il generale Martin Dempsey.

Un colloquio che ha spinto il presidente a tornare sulle sue posizione e abbandonare la sua reticenza a un intervento. Una crisi, quella irachena, che - mette in evidenza Obama - la presenza di truppe americane nel paese non avrebbe evitato. Il presidente bolla come ''falsa e sbagliata'' la ricostruzione in base alla quale e' stato Obama a ritirare tutte le truppe americane dal paese: ''il motivo per cui non abbiamo forze in Iraq e' perche' la maggioranza degli iracheni non voleva le truppe americane e quindi politicamente non era possibile passare leggi per la loro tutela in Iraq''.

Ma la crisi irachena e' solo uno dei fronti aperti per Obama, gia' alle prese con le tensioni con la Russia per l'Ucraina e con l'azione di Israele a Gaza, che rischia un nuovo deterioramento dopo la rottura del cessate il fuoco. Incubi questi per le vacanze presidenziali nella consueta Martha's Vineyard, dove la famiglia presidenziale si reca ogni anno da quando e' alla Casa Bianca, fatta eccezione per il 2012, quando Obama era impegnato in campagna elettorale. Da Martha's Vineyard, dove alloggera' in una mansion da 12 milioni di dollari, Obama non accantonera' la sua attivita' di raccolta fondi, con alcuni appuntamenti in programma.

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