Nei centri di permanenza per i
rimpatri in Italia i migranti sono maltrattati e sedati con
psicofarmaci. Lo denuncia il Consiglio d'Europa in un rapporto
redatto dopo la visita condotta tra il 2 e il 12 aprile in 4 dei
9 centri operativi in Italia: gli hub di via Corelli a Milano,
Gradisca d'Isonzo, Palazzo San Gervasio a Potenza, e Ponte
Galeria a Roma. L'organo anti-tortura del Consiglio d'Europa, il
Cpt, afferma di "aver riscontrato diversi casi di presunti
maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte di
agenti di polizia". Inoltre, nel report si rileva "la pratica
diffusa della somministrazione di psicofarmaci non prescritti e
diluiti in acqua, come documentato nel centro di Potenza".
Lo stesso Cpt boccia i centri di permanenza per i rimpatri in
Italia, definendoli "non idonei", criticando la loro gestione e
le condizioni di vita dei migranti lì trattenuti. Gli elementi
negativi riscontrati, come "pessime condizioni materiali,
assenza di un regime di attività, approccio sproporzionato alla
sicurezza, qualità variabile dell'assistenza sanitaria e
mancanza di trasparenza da parte degli appaltatori privati",
secondo il Cpt "mettono in discussione" la replica del modello
in Albania.
Inoltre secondo i dati preliminari di Frontex, nei primi
undici mesi di quest'anno il numero di attraversamenti
irregolari delle frontiere dell'Ue è diminuito del 40%,
attestandosi a 220.700. Le maggiori diminuzioni sono state
registrate ancora una volta sulle rotte dei Balcani occidentali
e del Mediterraneo centrale, con -80% e -60%. Al contrario, la
frontiera terrestre orientale ha registrato il maggiore aumento,
pari al 200%. La rotta dell'Africa occidentale poi ha già
superato il numero totale di arrivi irregolari di tutto l'anno
scorso, al livello più alto dal 2009. I principali Paesi di
provenienza sono Siria, Afghanistan e Mali.
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