(di Antonio Giovannini)
Festeggerà l'ottantesimo
compleanno allo stadio di Lisbona per assistere alla partita di
Champions League del suo amato Bologna con il Benfica. Cuore
rossoblù non mente. L'inossidabile Gianni Morandi, l'eterno
"ragazzo di Monghidoro", spegnerà mercoledì prossimo, 11
dicembre, 80 candeline e due giorni dopo sarà su tutte le
piattaforme digitali con il nuovo disco L'Attrazione, anticipato
a metà novembre dal brano title track scritto e composto
dall'amico e compagno di avventure Lorenzo Jovanotti, un
sodalizio avviato con L'allegria e proseguito con Apri tutte le
porte, La Ola, Evviva! e Anna della porta accanto. Ma
soprattutto, un brano che canta l'amore senza distanze che
trascende i confini fisici e temporali.
Un evergreen nel più puro stile Morandi, testimonial di un
tempo che per lui non sembra mai passare, e che nell'album vede
tra l'altro una versione particolare di 'C'era un ragazzo che
come me amava i Beatles e i Rolling Stones' interpretata insieme
a molti amici, anche della Generazione Z, nel segno della
continuità per omaggiare un'intera vita trascorsa fra musica,
cinema, teatro, televisione. E da anni anche sui social, dove
Gianni mantiene un costante e genuino filo diretto con il
pubblico, che lo ha portato a raggiungere 3,2 milioni di
follower su Facebook. Una carriera inarrestabile che non è stata
fermata, se non per i break strettamente necessari, nemmeno dal
serio incidente domestico del marzo 2021: mentre bruciava
sterpaglie in giardino si era procurato ustioni sul 15% del
corpo, alle mani (soprattutto la destra), gambe e un orecchio,
ed era stato ricoverato all'Ospedale Bufalini di Cesena.
Figlio di un calzolaio e una casalinga, a Monghidoro,
sull'Appennino bolognese, Morandi lavorava come venditore di
bibite nel cinema Aurora, che ha da poco riaperto i battenti ed
è stato teatro anche delle sue prime esibizioni, e aiutava il
padre in negozio. Fu alle feste dell'Unità, con un cachet di
mille lire a serata, che si trovò a cantare su un palco: "Era il
tempo dei bambini prodigio - raccontava a Gigi Vesigna - così la
domenica facevo due esibizioni, una pomeridiana e l'altra
serale. Mille lire ciascuna e da allora non ho mai smesso di
cantare". Ed è diventato una delle colonne portanti della musica
leggera italiana, con oltre 50 milioni di dischi venduti in
tutto il mondo e un curriculum in cui spicca ovviamente il
festival di Sanremo, la vetrina d'eccellenza della canzone
italiana: sette volte in gara, vincitore nel 1987 con Enrico
Ruggeri e Umberto Tozzi ('Si può dare di più'), conduttore nel
2011, 2012 e 2023, quest'ultima al fianco di Amadeus. E poi una
Targa Tenco, tour da tutto esaurito con Lucio Dalla (1988) e
Claudio Baglioni (Capitani coraggiosi, 2015-2016), 36 album in
studio e 6 live, un'ottantina di singoli, una settantina di
compilation.
Le canzoni sono una serie infinita, dall'esordio discografico
nel '62 con 'Andavo a cento all'ora' e 'Fatti mandare dalla
mamma a prendere il latte', alla vittoria del Cantagiro due anni
dopo con 'In ginocchio da te', che vende oltre un milione di
copie, al successo di 'Non son degno di te' nel '66 a
Canzonissima. Negli anni Settanta il successo diminuisce,
sensibilmente, perché nell'epoca della canzone d'autore e di
impegno politico Morandi è considerato, come altri colleghi, un
cantante tradizionalista e commerciale. Poi da 'Canzoni
stonate', 'Grazie perchè' e 'Uno su mille', prima metà degli
anni Ottanta, torna a scalare le classifiche e a riempire le
platee, senza una sola battuta d'arresto. Anzi, affiancando
all'impegno artistico molte prime serate tv che lo vedono
protagonista, da 'Alta pressione' nel 1962 fino a 'Evviva-La
grande bellezza della tv', in onda la scorsa primavera su Rai1
in occasione dei 70 anni della televisione. E poi il cinema, con
l'esordio in 'Totò sexy' del 1962, varie pellicole musicali ma
anche film diretti da registi come Pietro Germi ('Le castagne
sono buone'), Luciano Salce ('Il provinciale') e Aldo Lado ('La
cosa buffa'), e serie tv tra cui 'L'isola di Pietro' in 18
episodi fra il 2017 e il 2019.
In primo piano anche la passione sportiva fra pallone e
podismo: fonda nell'81 la Nazionale italiana cantanti impegnata
nella solidarietà, sostiene il Bologna calcio, di cui è
presidente onorario tra il 2010 e il 2014 sotto la presidenza
dell'imprenditore Massimo Zanetti, corre una decina di maratone
tra cui quella di New York per tre volte, oltre a più di
quaranta mezze maratone.
Nella vita privata è stato sposato due volte e ha avuto
quattro figli: Marianna e Marco da Laura Efrikian (Serena, nata
nel '67, ha vissuto solo poche ore) e Pietro - anche lui
musicista, con il nome d'arte di Tredici Pietro - da Anna Dan,
con la quale il mese scorso ha raggiunto il traguardo del
trentesimo anniversario. Così come da quasi trent'anni è
commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana,
mentre la sua Bologna nel 2022 gli ha conferito il Nettuno
d'oro, una benemerenza destinata a chi ha onorato la città con
la propria attività professionale e pubblica.
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