La Cina ha espresso perplessità
sul nuovo fronte aperto dall'Ucraina ad agosto attaccando
l'oblast russo di Kursk, in una mossa a sorpresa che ha chiarito
la vulnerabilità di Mosca. Li Hui, rappresentante speciale di
Pechino per gli Affari eurasiatici, ha criticato il sostegno
dell'Occidente a Kiev: "Tutte le parti sono preoccupate che
l'Occidente continui ad allentare le condizioni affinché
l'Ucraina colpisca il territorio russo con le armi fornite. E i
recenti sviluppi sul campo di battaglia hanno confermato questo
tipo di preoccupazioni", ha detto Li, al termine della missione
fatta in Indonesia, Brasile e Sudafrica. La Cina ha chiesto a
più Paesi di sostenere il suo piano di pace per l'Ucraina, dopo
il round di incontri avuti con Indonesia, Brasile e Sudafrica,
ha aggiunto Li che ha definito i tre Paesi "rappresentanti del
Sud del mondo" e "forze importanti nella promozione della pace"
su scala globale che condividono posizioni simili con quelle di
Pechino. "Hanno mantenuto la comunicazione sia con la Russia sia
con l'Ucraina e restano impegnati in una soluzione politica
della crisi attraverso il dialogo e la negoziazione", ha
osservato l'ex ambasciatore cinese a Mosca.
Cina e Brasile hanno pubblicato una proposta di pace
congiunta a inizio 2024 basato, tra l'altro, su una conferenza
di pace capace di coinvolgere Ucraina e Russia, escludendo
l'ampliamento del conflitto. Mosca non è stata invitata alla
conferenza in Svizzera di giugno che ha discusso il piano del
presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lamentatosi in forma
esplicita delle pressioni cinesi per scoraggiare la
partecipazione di altri Paesi al vertice di pace.
Da allora, però, l'Ucraina ha riconosciuto il ruolo di
Pechino in un processo di pace, dati i suoi stretti rapporti con
la Russia: il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha visitato la
Cina a luglio, per la prima volta dall'inizio della guerra.
Gli Stati Uniti e la Nato, sempre lo scorso mese, hanno
definito la Cina un "facilitatore" della Russia nella guerra che
il lavoro di supporto, soprattutto con la fornitura di
componentistica a doppio uso civile e militare, utile a
mantenere in piedi la macchina bellica di Mosca.
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