Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Alice Diop, racconto l'invisibilità dei neri in Francia

Alice Diop, racconto l'invisibilità dei neri in Francia

Esce Saint Omer, su una donna accusata di aver ucciso la figlia

ROMA, 05 dicembre 2022, 16:06

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Una storia vera che ha sconvolto la Francia e che diventa film in Saint Omer dell'esordiente Alice Diop. Il tutto basato sul fatto di cronaca di una senegalese, Laurence Coly (Guslagie Malanga), accusata di aver ucciso la figlia di quindici mesi abbandonandola su una spiaggia del nord della Francia. Ma il film, già in concorso al Festival di Venezia - dove ha vinto il Leone d'Argento e quello del Futuro - e in corsa per la Francia agli Oscar 2023, nelle sale dall'8 dicembre con Medusa - racconta anche di una romanziera di trent'anni, Rama (Kayije Kagame), che vuole usare il processo in corso al Saint-Omer Criminal Court come spunto per il suo romanzo. Una sorta di alter ego di Alice Diop che non a caso si è ritrovata tra il numeroso pubblico del processo, affascinata come tanti da questa assassina fredda, distaccata e a volte poetica.
    "Sono passata dai documentari a questo film - spiega la regista a Roma - perché permette a un pubblico molto più numeroso di accedere a questioni politiche. Ho cominciato coi documentari perché mi mancava la rappresentazione di alcune cose, dei corpi neri in azione, tutta quella parte della società francese che non viene mai rappresentata e che volevo invece raccontare. Fare l'esperienza di essere neri in un paese come la Francia è come fare l'esperienza dell'invisibilità".
    E ancora sul suo rapporto con la Francia: "Il modo in cui vengono percepiti questo film e me stessa è molto diverso in Francia rispetto al resto del mondo, in particolare negli Stati Uniti. Forse perché rappresento una cosa nuova nel panorama cinematografico francese. Ma la cosa bizzarra è che in Francia chi ha contestato il mio film lo ha fatto non rispetto ai suoi contenuti, ma perché citavo Pasolini e Margherite Duras. Hanno detto che sono arrogante e presuntuosa. Negli Stati Uniti è diverso perché trent'anni fa hanno avuto come premio Nobel una donna nera, Toni Morrison. Per loro non è una cosa strana affrontare certi temi".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza