In Italia saranno installati non più
di 3 Giga Watt di rinnovabili entro fine anno. È questa la stima
di Elettricità futura dai dati del primo semestre 2022,
presentata al webinar Elettricità e sistemi di accumulo, più
energia per la transizione. Il Paese appare così in ritardo
rispetto al Piano 2030 di sviluppo elettrico per l'Italia
dell'associazione. Il piano prevedeva 5 GW di nuove rinnovabili
quest'anno per arrivare a 85 GW di nuova potenza rinnovabile nel
2030 che porterebbe all' 84% di rinnovabili nel mix elettrico.
Il risultato rappresenta comunque un'accelerazione rispetto alla
media degli scorsi anni di 0,8 GW.
"Anche il nuovo governo dovrebbe ritrovarsi in questi
obiettivi: quelli di realizzare, entro il 2030, 85 Giga Watt di
nuova potenza rinnovabile", afferma il presidente di Elettricità
Futura, Agostino Re Rebaudengo. "La maggior parte sarà
fotovoltaico ma anche eolico, un po' di sviluppo di
idroelettrico e il mantenimento di bioenergie e altre biomasse.
Questo comporta anche uno sviluppo molto importante dei sistemi
di storage", spiega Re Rebaudengo.
L'associazione stima che, per quest'anno e per il prossimo,
possa essere sufficiente la capacità di accumulo attuale, per
soddisfare la crescita delle rinnovabili, ma dal 2024 dovrà
salire annualmente in modo "molto importante". Il piano di
sviluppo elettrico per l'Italia, realizzato dall'associazione,
prevede al 2030 un'esigenza di accumulo di grande taglia
addizionale di 80 Gigawattora (GWh).
I benefici previsti dal piano vanno da 309 miliardi di euro
di investimenti cumulati nel settore elettrico e nella filiera
fino a una riduzione delle emissioni del sistema elettrico pari
a 64 milioni di tonnellate di CO2 e a 470.000 nuovi occupati al
2030.
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