"La notizia della scomparsa di
Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza. De Mita ha vissuto
da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con
coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel
cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le
sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero
di Aldo Moro.
Il suo impegno politico ha sempre avuto al centro l'idea della
democrazia possibile. Quella da costruire e vivere nel
progressivo farsi della storia delle nostre comunità, della vita
concreta delle persone, delle loro speranze e dei loro
interessi. Nasceva da questa visione della democrazia come
processo inesauribile l'attenzione per il rinnovamento e
l'adeguamento delle nostre istituzioni, che non a caso fu
bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto
Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia
dell'insediamento del suo governo, intese colpire proprio il
disegno riformatore di De Mita.
Dobbiamo ricordarne l'impegno incessante per un meridionalismo
intelligente e modernizzatore. Così come la vivacità
intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di
dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana
autenticamente laica.
L'attenzione alle nuove generazioni per un rinnovamento della
politica fatto di scelte coraggiose e concrete, anche favorendo,
da segretario del suo partito, un profondo ricambio di classe
dirigente.
Non meno importante fu, soprattutto nella sua azione di governo,
la sua visione internazionale e, in modo particolare,
l'attenzione che ebbe per ciò che la leadership di Gorbaciov
stava producendo in Unione sovietica alla fine degli anni
Ottanta.
Ai suoi familiari rivolgo, con intensità, il sentimento di
cordoglio mio personale e della Repubblica".
Lo scrive in una nota il Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella
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