Nel 2020 - in piena pandemia - la
produttività del lavoro degli italiani è aumentata dell'1,3%,
"in un solo anno" come risultato di un calo delle ore lavorate
più intenso di quello del valore aggiunto (rispettivamente
-13,0% e -11,8%).Lo certifica l'Istat nel suo report sulle
misure della produttività. Il boom della produttività in Italia
dei fattore lavoro è ancora più significativo se messo in
confronto con il resto di Europa. La produttività dei lavoratori
italiani, non solo è risultato superiore alla media Ue27 (+1,2%)
ma è stato "molto superiore" alla produttività del lavoro in
Germania, che ha registrato - durante la pandemia - un
rispettabile +0,4% e ancor di più rispetto alla Francia che ha
visto un calo di produttività dell'1,1% e della Spagna che ha
perso in produttività del lavoro -2,8%. A fronte di una
significativa crescita della produttività del lavoro, la
produttività del capitale - cioè il grado di efficienza con cui
il fattore capitale è utilizzato nel processo produttivo - ha
registrato nel 2020 un tonfo a due cifre, pari a -11,2%.
"Nel 2020 - spiega l'Istat - la produttività del lavoro è
aumentata marcatamente nel settore delle Attività finanziarie e
assicurative (6,3%), nei Servizi di informazione e
comunicazione, nel settore dell'Istruzione, sanità e assistenza
sociale (5,7%) e, in misura più contenuta, nelle Costruzioni
(2,8%). Nell'Industria in senso stretto, la produttività del
lavoro ha segnato una debole crescita (+0,1%), dopo tassi di
crescita medi annui decisamente più marcati negli anni
precedenti".
La dinamica positiva della produttività segue un lungo periodo
di crescita molto lenta (0,5% in media negli anni 2014-2020).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA