E' più preoccupato della crisi
sanitaria creata dal Covid che dalla situazione politica che si
è venuta a creare negli ultimi giorni, Emanuele Gobbi Frattini,
cooperante dell'Avsi, da anni responsabile dei progetti di
questa ong in Tunisia. L'Avsi lavora qui a sostegno delle madri
sole e nei quartieri a rischio per togliere i ragazzi dalla
strada.
''La situazione da domenica è molto tesa e delicata, ma per
le strade in queste ore sembra essere più tranquilla''. ''I
caroselli inscenati dalla popolazione per l'intera notte di
domenica sono finiti - racconta all'ANSA - E' sembrata una
manifestazione popolare del tutto spontanea anche se i tunisini,
sorprendentemente, sono scesi per le strade immediatamente dopo
l'annuncio su Facebook della chiusura del Parlamento da parte
del Presidente Saied ''. '
'Dopo la serrata di quasi tutti i negozi ieri, oggi qualcuno
comincia a riaprire'' aggiunge, ''ma l'atmosfera è di attesa per
le prossime mosse politiche. I militari schierati da domenica a
difesa del Parlamento e di altri edifici istituzionali sono
spariti''. ''Ma Intanto - dice Gobbi Frattini - la realtà è che
la gente continua a morire di Covid. Nel Paese il tasso di
mortalità è tra i più alti al mondo. Le misure contro la
pandemia sono scarse e non applicate. C'è il coprifuoco, che nel
week end è totale ma il divieto vale solo per chi gira in auto.
A piedi si può circolare e i locali possono rimanere aperti fino
alle 16''.
''La vaccinazione - dice ancora - prosegue a stento con
risultati scarsi''. ''La gente è stanca e incattivita da due
anni di crisi economica grave cui si è sommata la pandemia -
aggiunge - basti pensare che in meno di due anni la
disoccupazione giovanile ha raggiunto il 41%''. ''E ora si
attendono gli sviluppi politici che qualcuno teme possano
portare verso una nuova dittatura'' conclude il cooperante.
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