La Corte europea dei diritti
umani ha reso noto oggi di aver comunicato al Governo italiano
il 26 aprile scorso il ricorso di Silvio Berlusconi contro la
sua condanna per frode fiscale nel 2013, dando così inizio alla
fase dibattimentale che dovrà fornire alla Corte gli elementi
per arrivare a un verdetto.
Nel suo ricorso, inviato alla Corte di Strasburgo il 28 dicembre
2013, l'ex premier sostiene che l'Italia ha violato in vari modi
il suo diritto a un equo processo, il suo diritto a non essere
processato per un reato che gli era stato contestato in altri 2
processi, e quello a vedersi applicate le attenuanti. Come
anticipato oggi dal Corriere della Sera, nel comunicare il
ricorso i giudici di Strasburgo hanno chiesto al Governo di
rispondere a 10 domande. Le prime 7 questioni riguardano tutte
l'equo processo, la settima e ottava l'applicazione delle
attenuanti e l'ultima quella a non essere processato più volte
per uno stesso reato. In base alle regole della Corte di
Strasburgo il Governo ha ora 16 settimane per rispondere.
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