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De Gregori, i 70 anni dell'artista della musica

De Gregori, i 70 anni dell'artista della musica

Dal Folkstudio a Dylan, aspettando concerto a Roma con Venditti

ROMA, 02 aprile 2021, 13:03

Redazione ANSA

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Francesco De Gregori domenica 4 aprile compie 70 anni, un compleanno importante che lo trova in un periodo molto positivo della sua carriera che di recente lo ha visto riprendere il filo della sua antica amicizia con Antonello Venditti: i due il 17 luglio hanno in programma un concerto allo stadio Olimpico di Roma.
    I primi passi nella musica De Gregori li ha mossi 50 anni fa, nel mitico Folkstudio di Roma dove ha conosciuto Venditti e dove è nata quella Scuola Romana che resta uno dei capitoli fondamentali della musica italiana: è proprio riferendosi a questa nuova generazione di autori che Vincenzo Micocci, il discografico che per primo li mise sotto contratto, coniò il termine cantautori. De Gregori per altro ha sempre preferito essere definito artista. Mezzo secolo di musica vissuto con coerenza in cui ha contribuito a dare alla canzone un valore nuovo e più culturalmente elevato, come forma di espressione autonoma, la canzone d'autore, appunto. E viene da ridere a pensare che "Alice", il brano del suo esordio da solista, dopo "Theorius Campus" con Antonello Venditti, nel 1973 arrivò ultimo al Disco per l'Estate. Come tutti i grandi artisti, Francesco De Gregori ha fondato uno stile, imitatissimo ma irraggiungibile, ha scardinato le regole della composizione tradizionale e ha portato nei testi la sua cultura, trasfigurando nel linguaggio poetico la narrazione non lineare e il fluire della Storia. Un individualista da sempre aperto alle collaborazioni, quella con Venditti, con De André, quella storica con Lucio Dalla che prima nel 1979 con "Banana Republic" portò per la prima volta la canzone d'autore negli stadi e poi nel 2010 celebrò la carriera e l'amicizia di due amici geniali con "Work in Progress", con Giovanna Marini e Ambrogio Sparagna.
    Nel 2015 ha finalmente dato corpo e musica al suo amore per Dylan con l'album dedicato alla traduzione italiana di undici brani del primo musicista premio Nobel, ora, proprio come all'inizio della sua formidabile carriera, è pronto a tornare sul palco con Antonello Venditti.
   

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