"Cari lettori, care lettrici, per
questa copertina, so che mi accuseranno di blasfemia, ma i santi
e le Madonne sono immagini che fanno parte della mia storia,
della mia gallery esistenziale. Anche grazie a loro, ho imparato
a generare me stesso, senza aiuti, trattando la creatività come
uno Spirito Santo". Comincia così la lettera che Achille Lauro
scrive in esclusiva per Vanity Fair, che gli dedica la copertina
del numero in edicola, in cui appare nelle sembianze di un'icona
religiosa.
Nella lunga lettera in cui spiega di fare "tutto questo per non
venir banalizzato dentro uno stereotipo", Achille Lauro spiega
anche perché spesso assume sembianze femminili: "La mia risposta
è semplice: perché la donna è l'estremo simbolo di libertà".
Per la prima volta, la cover di Vanity Fair è animata:
inquadrando il QR code si viene trasportati nell'esibizione che
Achille Lauro ha creato in esclusiva per i lettori del giornale.
È idealmente la sua sesta performance sanremese, che si aggiunge
ai cinque quadri che l'artista propone durante le cinque serate
del Festival di Sanremo. Per la prima volta ha anche una colonna
sonora, grazie alla collaborazione con Spotify, la prima del
servizio di streaming con un giornale. A corredo delle
interviste ai cantanti in gara a Sanremo, il lettore potrà
trovare un codice Spotify da inquadrare, con il proprio
smartphone, per ascoltare una playlist con le canzoni suggerite
dai Big. Il numero, infatti, contiene interviste ai cantanti in
gara al Festival di quest'anno.
Vanity Fair racconta il Festival di Sanremo anche su tutte le
sue piattaforme social. Dal 2 al 6 marzo su Clubhouse sono in
programma 5 appuntamenti serali per commentare in diretta la
kermesse.
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