Il presidente polacco uscente
Andrzej Duda, risultato in vantaggio al primo turno delle
presidenziali di ieri con il 43,6% dei voti, per il ballottaggio
punta sul target più conservatore e si rivolge in particolare
agli elettori del candidato nazionalista Krzysztof Bosak, per
ottenere il loro appoggio al 12 luglio.
Il cavallo di battaglia all'indomani delle urne torna ad
essere quello dei diritti dei gay: Duda ha sollevato di nuovo lo
spauracchio dell'adozione, criticando l'avversario Rafal
Trzaskowski, che, dopo essere stato eletto nel 2018 sindaco di
Varsavia, ha firmato la carta dei diritti degli Lgbt.
Intervistato dalla radio pubblica, Duda si è soffermato sul
rispetto per la famiglia, "intesa come l'unione fra l'uomo e
donna". "Tanta gente teme che le coppie dello stesso sesso
possano un giorno addirittura adottare i bambini", ha aggiunto
il presidente, nel promettere la difesa dei valori più
tradizionali.
Il capo dello Stato ha ribadito che ci sono vari punti comuni
fra il suo programma e quello di Bosak oltre a "una visione
molto simile dell'avvenire di Polonia". Bosak, che al primo
turno è arrivato quarto con il 7,4% dei voti, nel suo programma
aveva proposto severe politiche sull'immigrazione e il il
rafforzamento del potere centrale del Paese con la difesa della
sua "sovranità" dalle influenza dell'estero, in primo luogo
dall'Unione europea.
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