E pensare che quando era un
ragazzino e faceva parte di una gang di teppistelli di Dublino
odiava quel soprannome, Bono Vox. Nessuno immaginava, in
quell'epoca devastata dai "Troubles", che con quel nome sarebbe
salito sulla cima del mondo. Paul Hewison domani 10 maggio
compirà 60 anni, una tappa anagrafica che induce a guardare al
tempo trascorso, considerando che nel frattempo il terzo genito
Eli sta facendo una bella carriera come leader e frontman degli
Inhaler finora senza alcun aiuto dal papà super star. In quella
gang, i Lipton Village, tutti dovevano avere un soprannome: a
Paul, che aveva perso presto la madre e già si segnalava per una
personalità incline alla ribellione, il nomignolo fu affibbiato
da Fionan Hanvey, il miglior amico di Paul destinato a diventare
Gavin Friday e a fondare i Virgin Prunes. A ispirarlo era stato
un negozio di apparecchi acustici di Dublino, il "Bonavox". Solo
dopo aver scoperto che in latino Bono Vox significava "bella
voce" lo accettò come nome di battaglia. E' chiaro che il
destino guardava con occhio benevolo quel ragazzino. Il prossimo
20 ottobre gli U2 festeggeranno i quarant'anni dalla
pubblicazione del loro primo album, "Boy". Quattro decenni di
musica di una delle più importanti band della storia del Rock,
guidata da un front man dal carisma impareggiabile, uno dei
pochi capaci di assumere un ruolo da leader globale, in grado di
dialogare con i Grandi della Terra, di richiamare l'attenzione
sui temi più importanti per la sopravvivenza del pianeta, di
diventare quasi una guida spirituale.
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