Un tribunale pakistano ha annullato
la condanna a morte del militante di origine britanniche, Ahmed
Omar Saeed Sheikh, giudicato colpevole per l'uccisione del
giornalista americano Daniel Pearl, avvenuto nel 2002.
L'avvocato di Sheikh, Khawja Naveed, ha detto che la condanna
dell'imputato è stata commutata a sette anni di reclusione, già
scontati in quanto è in carcere dal 2002. L'imputato dovrebbe
essere rimesso in libertà anche se il tribunale non ha ancora
deciso in merito. Pearl, 38 anni, era il corrispondente del Wall
Street Journal, a capo dell'ufficio del sud dell'Asia, quando fu
rapito a Karachi il 23 gennaio del 2002, mentre conduceva
un'inchiesta sui fondamentalisti islamici, e decapitato 9 giorni
dopo. Un video che mostrava la sua decapitazione fu fatto
arrivare al consolato americano un mese dopo la sua uccisione.
Sheikh venne arrestato nel 2002 e condannato a morte da un
tribunale dell'antiterrorismo, mentre altri tre imputati per
l'omicidio sono stati condannati all'ergastolo.
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