(ANSAmed) - TEL AVIV, 6 NOV - La morte per morbillo di una
bimba di 18 mesi ha riaperto in questi giorni il dibattito sulle
vaccinazioni obbligatorie alle quali alcuni settori della
società - in particolare una minoranza radicale di ebrei
ultraortodossi - si oppongono. Sono appunto membri di una setta
estremista, quella dei Neturey Karta, i genitori di quella bebè:
non solo non l'avevano vaccinata, riferiscono i media, ma
nemmeno l'avevano iscritta all'anagrafe israeliana e i servizi
sanitari ignoravano del tutto la sua esistenza.
Intanto, secondo la stampa, solo saliti a 1.300 i casi di
morbillo registrati in Israele negli ultimi otto mesi: di
questi, 600 ad ottobre. Sono cifre senza precedenti negli ultimi
anni e alla Knesset (parlamento) viene adesso discusso un
progetto di legge su una "strategia nazionale" per le
vaccinazioni e sulle possibili sanzioni ai genitori che le
rifiutino: o per motivi di coscienza o perché persuasi che esse
siano potenzialmente più pericolose delle malattie stesse.
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