"Se non vuoi essere picchiato ci
devi pagare". E' una vera e propria estorsione quella messa in
atto da due quindicenni ai danni di un coetaneo che, per evitare
le botte, per tre mesi ha dovuto versare con cadenza settimanale
delle somme di denaro. Ad interrompere la storia, che si è
svolta nel Torinese, sono stati i carabinieri: per i due bulli,
di cui adesso si occuperanno la procura e il tribunale per i
minorenni, è stato disposto "l'obbligo di permanenza in casa".
Quando il ragazzo non è più riuscito a procurarsi il denaro per
le "rate", è stato costretto con le minacce a spacciare hashish.
La vicenda si è trascinata dal dicembre del 2015 allo scorso
febbraio. La vittima dell'estorsione ha dovuto pagare in tutto
2.500 euro. La "quota" però cresceva una settimana dopo l'altra,
fino ad arrivare a 500 euro, una somma che il ragazzo non poteva
racimolare tutta in una volta: i giovanissimi estorsori, così,
hanno pensato di trasformarlo in pusher. A quel punto la vittima
si è rivolta ai carabinieri.
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