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Parlamento europeo approva la riforma del Copyright

Di Maio, vergogna Ue, pronti a battaglia

Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di riforma del Copyright con 438 voti a favore, 226 contro e 39 astensioni. E' stato anche adottato a maggioranza il mandato per cominciare i negoziati con Consiglio e Commissione Ue, necessari per arrivare alla definizione del testo legislativo finale. "E' un buon segnale per l'industria creativa e culturale europea", ha detto il relatore del provvedimento, il popolare tedesco Axel Voss, ringraziando i colleghi per "il risultato ottenuto insieme".

"Non saranno più gli utenti a essere responsabili" per i contenuti illegali che violano il copyright e che pubblicano su internet, "ma le piattaforme" come Facebook o YouTube. Con le nuove regole quindi si "mette fine ai ragazzini delle scuole che finiscono in tribunale per aver caricato online contenuti protetti" dal diritto d'autore, perché "spetta alle piattaforme controllare e remunerare artisti, giornalisti e così via". E' uno dei cambiamenti fondamentali introdotti dalle nuove regole Ue sul copyright, ha sottolineato l'eurodeputata verde tedesca Helga Truepel, che ha lavorato all'emendamento. Questa ha quindi ricordato anche che "se non vuoi essere pagato, puoi condividere gratuitamente le tue opere, non c'è l'obbligo di chiedere la remunerazione da parte" di artisti e giornalisti ed editori alle piattaforme. Gli snippet, ovvero foto e breve testo di un articolo, sono stati inseriti in quanto "il 50-60%" dei lettori delle news online non legge oltre lo snippet, senza andare quindi sui siti dei media.

E' "un segnale forte e positivo", in quanto "ora possono incominciare le discussioni tra i colegislatori" per arrivare al testo finale della direttiva, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue al mercato digitale Andrus Ansip e la commissaria al digitale Mariya Gabriel dopo il voto, assicurando di essere "pronti a iniziare a lavorare con Parlamento e Consiglio in modo che la direttiva sia approvata il prima possibile, idealmente entro la fine del 2018". Soddisfazione degli editori e Confindustria Cultura Italia.

Per il vicepremier Di Maio, è "una vergogna tutta Europea: il Parlamento Europeo ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su Internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da Grande Fratello di Orwell". Di Maio aggiunge che M5S si batterà "nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione europea" contro il provvedimento e assicurando che "alla prossima votazione d'aula la direttiva verrà nuovamente bocciata".

"Chiedo al presidente del Consiglio Conte di prendere immediatamente le distanze dalle dichiarazioni infamanti del vicepremier Di Maio contro il Parlamento europeo. Minacciare l'unica istituzione Ue direttamente eletta dai cittadini e' da analfabeti della democrazia". E' quanto scrive in un tweet il presidente del Pe Antonio Tajani. 

Wikipedia ha oscurato le foto sulle proprie pagine per protestare contro alcuni aspetti della legge. In particolare, spiega l'enciclopedia on line, la protesta riguarda un articolo che impone di pre-filtrare i contenuti realizzati dagli utenti. L'iniziativa segue quella del giugno scorso, quando tutti i contenuti erano stati oscurati in occasione del precedente voto di Strasburgo sulla legge, poi rinviato.
   

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