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Australia, 'App Store' non è un marchio

Respinto il ricorso della Mela, il nome è ''troppo generico''

In Australia il nome 'app store', che significa 'negozio di applicazioni' e che scritto con le iniziali maiuscole identifica il negozio online di Apple, non può essere registrato. La Corte federale australiana ha infatti respinto il ricorso in appello della società di Cupertino, perché il termine è ''troppo generico''. La Mela potrà continuare a chiamare 'App Store' il negozio su cui vende le applicazioni per iPhone e iPad, ma non potrà vietare ad altri di usare lo stesso nome in Australia.

Apple aveva tentato di registrare il marchio 'App Store' in Australia nel 2008, ma la richiesta era stata respinta nel 2013 dal Registrar of Trade Marks, l'ufficio marchi locale. La società aveva quindi fatto ricorso contro la decisione sostenendo di aver dato il via alla diffusione di questo termine, che non era in uso prima del lancio del suo negozio.

''Può anche darsi che, a causa della grande diffusione di smartphone e tablet, la parola 'app' è stata nel tempo sempre più identificata con le applicazioni informatiche usate su questi dispositivi'', ha spiegato il giudice David Yates secondo quanto riportato dal The Sydney Morning Herald. ''Tuttavia i mutevoli modelli di commercio e le preferenze dei consumatori sia prima che dopo il 2008 non significano che, quando Apple ha ha fatto richiesta per registrare il marchio, abbia coniato una nuova parola 'app' o le abbia dato un significato diverso''.

Non è la prima volta che Apple incontra problemi per 'app store': in Usa nel 2011 aveva denunciato Amazon per uso improprio del termine che all'epoca era al vaglio dell'ufficio marchi. Contro la registrazione del marchio è scesa in campo anche la rivale Microsoft.
   

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