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Scontro Twitter-Musk, accordo entro il 28 o via processo

La decisione della corte. Nodo finanziamenti, banche verso perdite

La saga fra Twitter e Elon Musk entra in una nuova fase. La loro battaglia legale è sospesa fino al 28 ottobre, data entro la quale devono chiudere un accordo altrimenti il processo intentato dalla società che cinguetta contro il patron di Tesla si terrà in novembre. In una decisione a sorpresa, il giudice del tribunale del Delaware ha accolto la richiesta di Musk di sospendere il procedimento a suo carico fissando nel 28 ottobre alle ore 17 il termine ultimo per raggiungere e finalizzare un'intesa. La decisione consente alle parti di guadagnare tempo e lavorare a un accordo che, comunque, non sembra a portata di mano. E arriva al termine di giornate infuocate in cui Twitter e Musk si sono nuovamente scambiati pubblicamente accuse pesanti mostrando una profonda mancanza di fiducia che alimenta i dubbi sulla possibilità che un accordo possa essere veramente raggiunto.

Le trattative proseguono serrate da giorni. Le parti hanno discusso anche un possibile sconto sul prezzo di acquisto con Musk che, secondo indiscrezioni, puntava a una riduzione del 30%. Alla fine era stato raggiunto il compromesso su un 10% in meno ma neanche questo ha consentito di siglare l'intesa. La riduzione, spiegano i legali di Musk, includeva infatti delle concessioni a Twitter che il loro assistito non ha voluto accettare. Lo stallo è stato poi infranto da un ennesimo colpo di scena di Musk che, all'inizio della settimana, ha dichiarato di voler procedere all'acquisizione di Twitter al prezzo inizialmente accordato di 44 miliardi di dollari a patto di ricevere un finanziamento a debito da 13 miliardi. Proprio su questa clausola la tensione è salita da giorni alle stelle causando una impasse difficile da sbloccare. Twitter infatti contesta la condizione chiesta da Musk e osserva come una delle banche incluse nel finanziamento non ha ricevuto ancora alcuna comunicazione da Musk sulla sua intenzione di chiudere l'accordo. Gli istituti coinvolti nell'operazione di Musk intanto si preparano a perdite sulla carta nell'ordine di centinaia di milioni di dollari in seguito alle difficoltà di Twitter e al rapido deterioramento dei mercati.

Poco prima della decisione del tribunale del Delaware i legali del patron di Tesla avevano chiesto la sospensione del processo e riferito che Musk stava lavorando per "finanziare" l'accordo. In una comunicazione ufficiale avevano poi accusato Twitter di "voler continuare" la battaglia legale a ogni costo "mettendo a rischio l'intesa e scommettendo contro gli interessi degli stockholder". La risposta del social non si era fatta attendere: la sospensione chiesta da Musk era stata bollata come un ennesimo tentativo di "ritardare" l'operazione: il patron di Tesla - aveva detto Twitter - "potrebbe e dovrebbe chiudere l'accordo" il 10 ottobre ma invece "rifiuta di impegnarsi a stabilire un data per archiviare l'operazione.

La decisione della Corte ha messo, almeno per il momento, a tacere lo scontro concedendo tempo alle parti per trovare un'intesa. Cosa non facile vista l'animosità della battaglia. Gli esperti legali ritengono che Twitter chiederà a Musk di depositare in garanzia i 44 miliardi dell'acquisizione prima di sedersi al tavolo e chiudere per evitare di essere colta di sorpresa da eventuali contromosse di Musk.

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