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Green Pass, per l'80% degli italiani vale più della privacy

Kaspersky, cederebbe dati personali pur di acquisire maggiore libertà

Una nuova ricerca di Kaspersky analizza quanto la privacy dei dati sia importante per gli italiani dopo la pandemia e quali siano le preoccupazioni principali ad essa associate. La maggior parte degli europei sarebbe disposta a fornire i propri dati personali per non subire più le restrizioni imposte dal lockdown. Nel caso dei cittadini italiani, ben l'80% cederebbe gran parte della privacy, sotto forma di informazioni personali e sensibili in accordo al Green Pass, pur di acquisire maggiore libertà di accesso alle attività quotidiane.

"Nonostante molti europei siano disposti a rinunciare ai loro dati personali in cambio di maggiore libertà, è importante che i governi nazionali siano più trasparenti sulle politiche di raccolta e archiviazione dei dati, per costruire un rapporto di fiducia con i cittadini e superare in sicurezza la pandemia" ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky. La possibilità di tornare a viaggiare all'estero è il motivo che spingerebbe il 36% degli italiani a condividere i propri dati sanitari, seguito dalla possibilità di tornare nei bar o nei ristoranti (23%) e di partecipare a grandi eventi (24%).

Ricominciare a frequentare i centri commerciali dopo la pandemia non sembra invece interessare molto i connazionali: solo il 22% degli intervistati l'ha inserita tra le motivazioni per fornire informazioni personali. L'Italia è tra le nazioni maggiormente preoccupate di come vengono gestiti i dati individuali. Se il 98% dichiara che la privacy è un argomento importante, solo il 63% degli italiani ritiene di avere effettivamente il controllo sulle organizzazioni che vi hanno accesso. Parallelamente, l'85% degli intervistati è preoccupato che i propri dati possano cadere nelle mani sbagliate nei prossimi due anni. La ricerca di Kaspersky si basa sulle interviste condotte su un campione di 8 mila persone di nove Paesi europei.
   

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