Filippo Magnini fa sognare l' Italia. L' azzurro sale sul tetto del mondo nella gara regina del nuoto: oro nei 100 stile libero a Montreal, per il pesarese che, come il suo concittadino piu' illustre, Valentino Rossi, ha ingranato la marcia giusta sulla corsia numero tre della piscina del Park Jean Drapeau, volando verso un traguardo che sembrava impossibile anche solo pensare. E come il campione delle moto, Filippo si lascia alle spalle tutti, compresa la terribile coppia sudafricana con Roland Schoeman, che deve accontentarsi dell' argento e Ryk Neetling, bronzo. Doveva fare la gara della sua vita e l' ha fatta con la lucidita' che solo i campioni hanno, corredata di un tempo stellare: 48''12, il secondo miglior crono mondiale di sempre, meglio di lui ha fatto l' olandesone volante Pieter Van Den Hoogenband, polverizzando anche il suo limite italiano. Tutto senza sbavature in una gara che lo ha visto sfrecciare nel rush finale: prima che esploda la gioia nella corsia dorata della piscina canadese e sugli spalti, dove il tifo tricolore si fa subito sentire. Un oro storico per l' Italia che riporta il sereno nella Nazionale, dopo un Mondiale che sembrava cominciato con il piede sbagliato. Eppure gia' ieri Federica Pellegrini aveva regalato un argento nei 200 stile, mostrandosi delusa per l' oro mancato. Oggi e' toccato al ventitreenne marchigiano che, dopo il titolo europeo vinto lo scorso anno a Madrid, vola in alto su tutti: ad Atene Filippo aveva strappato un quinto posto che gia' proiettava il campione europeo nell' elite mondiale dei velocisti. Poi il passaggio dalla provincia, Pesaro appunto, alla capitale, alla corte della Larus insieme a Massimiliano Rosolino, in vasca tutti i giorni agli ordini dello stesso tecnico del campione napoletano, Claudio Rossetto, l' azzurro sogna in grande. ''Io ho imparato dalle cose da Max e lui da me'', aveva detto parlando della sua esperienza romana. Ma certo dell' istrionico ex campione di Sidney Filippo ha poco: timido, riservato, non ama far sfoggio di se', anche se dice che poserebbe per un calendario. Unica concessione alle mode dei giovanissimi un brillantino che si incaglia tra le pieghe del naso: il tatuaggio ancora non l' ha fatto, anche se dopo i giochi aveva programmato di disegnarsi sulla pelle i cinque cerchi olimpici, con scarso sforzo di fantasia perche' la meta' dei nuotatori li sfoggia in tutte le salse. Ma oggi e' il giorno della sua vita e appena tocca il traguardo dei sui cento piu' belli non riesce a crederci: ''Io son testardo e quando voglio una cosa faccio di tutto per ottenerla - ha detto senza nascondere la felicita' al termine della gara - volevo la medaglia a tutti i costi e per la prima volta sono andato in acqua tranquillo, sicuro solo di divertirmi''. E dietro la sua vittoria ancora una volta forse il presagio ben augurante della sorella: un sogno con il primo posto ai Mondiali e un tempo storico, come gia' aveva fatto prima dell' Europeo di Madrid.
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