Il circus della Formula 1 sta approdando in Arabia Saudita per la seconda gara stagionale, sul circuito di Gedda, in un clima di veleni e sospetti che quasi prevale sulla cronaca agonistica. Se resta alta l'attenzione sul caso del team principal della Red Bull, Christian Horner, che alimenta ogni giorno nuovo retroscena, nel mirino c'è ora anche il presidente della Fia, Mohammed Ben Sulayem. Se ieri è stato rivelato che il dirigente emiratino sarebbe intervenuto per annullare una penalità inflitta a Fernando Alonso (Aston Martin), nel Gp saudita 2023, oggi sempre la Bbc riporta che, secondo lo stesso informatore anonimo, Ben Sulayem avrebbe fatto pressioni sui funzionari Fia per non concedere la certificazione al circuito di Las Vegas in tempo per ospitare il gp svoltosi lo scorso novembre. Se non è chiaro il motivo per cui il il n.1 Fia avrebbe avuto interesse a impedire lo svolgimento della corsa nella città del Nevada - novità accolta con entusiasmo da tutti i piloti ad eccezione di Max Verstappen - di certo il circuito non è stato esente da pecche. A farne maggiormente le spese è stato il ferrarista Carlos Sainz, la cui SF-23 è stata ridotta quasi in pezzi da un tombino sollevato nel primo turno di prove libere. Una nuova vicenda, tutta peraltro da verificare e da chiarire, che aumenta la pressione su Ben Sulayem, tirato in ballo anche perchè avrebbe chiesto a Verstappen di difendere pubblicamente il suo team principal, che il padre del pilota, Jos, vorrebbe al più presto fuori dalla scuderia. La vicenda delle presunte avances del manager ad una collaboratrice può avere anche riflessi sul mercato piloti e sui rapporti di forza tra le squadre. In attesa delle prossime puntate e di vedere cosa accadrà in pista da venerdì, l'Arabia procede nel suo progetto di espansione nel mondo dello sport presentando oggi il rendering di quello che dovrebbe essere il nuovo circuito saudita della Formula 1 dal 2028 in poi. L'impianto, a dir poco avveniristico, sorgerà a Qiddiya, l'enorme 'città dello sport e del divertimento' in costruzione ad una quarantina di chilometri da Riad. Lo 'Speed Park' comprende un circuito progettato da Hermann Tilke e dall'ex pilota di F1 Alex Wurz che, secondo gli ideatori, mira a unire le caratteristiche dei circuiti permanenti e stradali per includere diverse configurazioni. Il tracciato prevede 21 curve e un dislivello totale di 108 metri, di cui fino alla prima curva che sarà denominata 'Blade' e sarà illuminata con luci led.
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