Sembrava Pogacar invece era Adam Yates. La maglia è la stessa del fuoriclasse sloveno, quella dell'UAE Emirates, solo che questa volta ad inventarsi una fuga da lontano è stato il britannico che alla fine ha meritatamente vinto la nona tappa della Vuelta, quella che terminava nella sempre bella Granada. Il successo di Yates è arrivato proprio nel giorno in cui il team con sponsor emiratino ha perso il suo uomo di punta per questa Vuelta, perché Joao Almeida si è preso il covid ed è stato costretto al ritiro.
Ad animare la tappa è stato la maglia verde Wout Van Aert, che è andato in fuga quasi subito e poi, dopo una trentina di chilometri, è stato raggiunto da 25 corridori, tra i quali Adam Yates. La svolta è arrivata durante la prima delle due ascese dell'alto de Hazanallas: a metà salita, quando mancavano 58 chilometri all'arrivo Yates è andato via in perfetto stile Pogacar, e ha salutato il resto della compagnia. Alle sue spalle un Richard Carapaz molto combattivo, che si era già messo in evidenza nelle fasi precedenti, e capace di riprendere, in un tratto in discesa, i tre che in quel momento erano i più diretti inseguitori di Yates, ovvero David Gaudu, Jay Vine e Pablo Castrillo.
Ma Adam Yates faceva storia a sé, e alla fine ha vinto con 1'40" su Carapaz, che nel frattempo aveva staccato gli altri, a loro volta ripresi dal gruppo degli uomini di classifica, fra i quali la maglia rossa Ben O'Connor, che si è impegnato nello sprint al punto da guadagnare il terzo posto e quindi 4" di abbuono. Ma in questo gruppo c'era anche Primoz Roglic, quindi il duello continuerà dopo la giornata di riposo prevista per domani. Intanto oggi, dopo la tappa, per tutta la carovana della Vuelta c'è stato un altro sprint , quello per prendere i vari charter che hanno portato tutti dall'Andalusia alla Galizia, da dove il giro di Spagna riprenderà dopo la pausa.
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