Interessa anche il ciclismo
professionistico il tema della riduzione degli stipendi che
varie categorie di sportivi, a cominciare dal calcio, stanno
affrontando in queste settimane di coronavirus. Oggi è
intervenuto il presidente dell'Associazione internazionale dei
corridori, l'ex campione Gianni Bugno, a porre dei paletti.
"Siamo consapevoli -ha detto Bugno- delle difficoltà che possono
incontrare gli sponsor e le squadre in questa situazione di
emergenza, restiamo all'ascolto e disposti a trovare anche dei
compromessi per il bene dell'intero movimento, ma nello stesso
tempo vigiliamo per evitare eventuali speculazioni e operiamo
per limitare i disagi che stanno incontrando i corridori e le
loro famiglie".
«Accettiamo l'elasticità chiesta dall'associazione dei team, -ha
aggiunto l'ex campione- ma naturalmente i regolamenti dovranno
essere rispettati. Non è accettabile la decurtazione importante
dei salari senza fornire le prove che attestino l'incapacità al
rispetto dei contratti. Ed è auspicabile che tutti cercheremo le
migliori soluzioni per non lasciare a piedi atleti, membri del
personale e in generale tutte le persone che vivono di ciclismo"
ha concluso il due volte campione del mondo.
I rappresentanti dei corridori stanno partecipando a tutte le
riunioni convocate dall'UCI e che riuniscono i vari stakeholders
del movimento. Laura Mora, segretario generale del CPA: "Per la
prima volta stiamo collaborando al fianco degli agenti dei
corridori. In questa fase, perché nessuno ci rimetta o guadagni
stipulando accordi a scapito di altri, c'è l'esigenza di un
comportamento comune. Non accetteremo mai una generale riduzione
degli stipendi, valuteremo i singoli casi e studieremo come
arginare i problemi con aiuti o piani di diverso tipo.".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA