Gli Stati Uniti sono stati eliminati
dalla Coppa America, un'onta per la nazionale a stelle e strisce
perchè è la prima volta nella storia del torneo che la squadra
ospitante non è riuscita a superare la fase a gironi. La
sconfitta decisiva con l'Uruguay la notte scorsa a Kansas City
ha riacceso il dibattito sul futuro del ct, il cinquantenne
Gregg Berhalter, che però non pensa proprio a dimettersi e si
dice convinto di poter condurre la nazionale ai Mondiali 2026,
che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada.
"Faremo una revisione dell'andamento dell'intero torneo e poi
vedremo dove abbiamo sbagliato - ha detto Berhalter in una
conferenza stampa piuttosto tesa -. Sappiamo di essere una
squadra di talento con un grande potenziale ma non lo abbiamo
dimostrato in questo torneo. Credo di essere in grado di
portarla ai Mondiali? Io dico di sì". Un atteggiamento, quello
del ct, che si scontra con le crescenti voci di dissenso e le
richiesta alla federazione di voltare pagina. Un parallelo con
la situazione di Luciano Spalletti è possibile, anche se
Berhalter ha il vantaggio di non dover superare le
qualificazioni.
L'ex difensore Alexi Lalas, che ha giocato anche in Italia,
ha affermato che consentire a Berhalter di rimanere nella
posizione rischia di sprecare l'opportunità rappresentata
dall'organizzazione della Coppa del Mondo. "L'estate 2026 è
un'opportunità non solo per il calcio americano ma per il Paese
di unirsi - ha detto Lalas -. C'è bisogno di qualcuno che unisca
le persone e in questo momento, Gregg Berhalter, a causa del
fatto che ha fallito in una certa misura, non ha dato alla gente
la speranza che stiamo andando nella giusta direzione"
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