La Fiorentina non vinceva in
trasferta da 203 giorni, riprende a farlo dal Picco della Spezia
grazie al gol al novantesimo di Cabral dopo una partita molto
equilibrata. "Tre punti che muovono una classifica che non ci
rispecchiava. In altre occasioni avevamo fatto prestazioni buone
e portato a casa niente. La vittoria ci sta in virtù di un
secondo tempo brillante", dice Vincenzo Italiano. "Le svolte
arrivano non perché l'allenatore è un mago, ma perché si tirano
fuori le motivazioni. Oggi abbiamo parlato di voglia e
atteggiamento prima della partita, non di tattica. Chi ha voglia
di dominare, vince. Oggi abbiamo voluto fortemente i tre punti,
lo dimostra il fatto che c'erano quattro o cinque maglie viola
su quella palla vagante".
Dopo un primo tempo difficile, nel secondo tempo il 4-2-3-1 ha
cambiato l'inerzia della partita. "La voglia dei ragazzi nel
modificare quello che era il nostro assetto in partenza è una
grande fortuna per me. Stiamo apprendendo nuove soluzioni che ci
possono dare soddisfazione. Oggi abbiamo capito anche che chi
subentra può determinare la partita. Dobbiamo prendere
autostima".
Tante parole di affetto per il suo ex stadio, che pure non l'ha
accolto con altrettanto trasporto. "Avrei preferito vincere
tante altre partite e non dare questo dispiacere ai miei ex
giocatori e alla gente che ha gradito quello che abbiamo fatto
negli anni scorsi. Ho visto un grande Spezia nel primo tempo,
spinto dallo stadio. Qua sarà difficile per tutti. I ragazzi che
avevo si sono trasformati al terzo anno di serie A. Auguro loro
di ottenere il risultato a cui puntano. Se c'è un dispiacere
nella mia carriera è proprio quello di aver creato una frattura
con l'ambiente che non avrei voluto avvenisse. Ma io rimango
sempre un tifoso dello Spezia", dice, riferendosi all'addio al
club dopo la salvezza avvenuta nel primo anno di Serie A, quando
passò alla Fiorentina dopo aver già rinnovato il contratto con
lo Spezia.
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