Il procuratore federale della Figc,
Giuseppe Chinè - apprende l'Ansa - ha chiesto alla Procura della
Repubblica di Torino di conoscere gli atti nuovi e finora mai
trasmessigli, come le intercettazioni di conversazioni, che
hanno portato agli avvisi di garanzia tra gli altri ad Andrea
Agnelli e Pavel Nedved, nell'ambito dell'inchiesta sulle
plusvalenze.
"Solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la
revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di
appello federale a sezioni Unite il procuratore federale
potrebbe decidere di impugnare per revocazione" la sentenza
sportiva. L'inchiesta sulle plusvalenze fittizie portata avanti
dalla Procura federale si era chiusa lo scorso 1 aprile con il
deferimento davanti al Tribunale nazionale federale di undici
società, tra le quali la Juventus, tutte prosciolte in giudizio.
La Procura - che a proposito della Juve aveva chiesto per il
presidente, Andrea Agnelli, un anno di inibizione e per il club
800 mila euro di multa - dopo la pubblicazione delle motivazioni
aveva presentato ricorso, sostenendo la validità del modello che
aveva aveva creato per definire 'fittizie' le operazioni di
calciomercato finite sotto la sua lente di ingrandimento. La
Corte d'appello, lo scorso 17 maggio, ha respinto il ricorso
della Procura, anche se nelle motivazioni ha evidenziato la
necessità di un intervento normativo sul tema della valutazione
del valore del corrispettivo di cessione/acquisizione delle
prestazioni sportive dei calciatori.
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