Gli appassionati di calcio non hanno
dubbi: meglio una squadra con i conti in ordine che un successo
sportivo occasionale. Anche tra i tifosi più accaniti, solo uno
su tre antepone la vittoria alla sostenibilità finanziaria. È
quanto emerge dall'indagine 'Calciomercato: per una spesa
sostenibile' condotta dalla società SWG per Inrete, Società di
Consulenza in Relazioni Istituzionali e Advocacy.
Condotta tra il 13 e il 15 luglio su un campione di 800
intervistati che seguono il calcio almeno occasionalmente, svela
che il 33% di loro si tiene aggiornato sulla squadra per cui
tifa, il 42% si informa e ne discute occasionalmente. Il 20% ne
sente parlare da altri, mentre il 5% ne è infastidito.
L'interesse aumenta con il calore del tifo: il 67% (+14 punti
rispetto al dato medio) dei tifosi più "caldi" segue il
calciomercato. Nel complesso i giovani sono più assidui: il 41%
degli under 35 si tiene costantemente aggiornato, contro il 23%
degli over 55.
Quando si parla di soldi i club vengono complessivamente
bocciati dai tifosi: per il 41% spendono troppo o male. In
particolare il 19% ritiene che la propria squadra spenda troppo.
Ma c'è anche un 19% che la critica per il motivo opposto.
Comunque prevale la solidità dei conti: tre quarti degli
intervistati antepongono la sostenibilità finanziaria, con un
calciomercato attento alle esigenze di bilancio (76%) rispetto
al successo sportivo e a trattative faraoniche per vincere
subito il più possibile (24%).
Si spiega così che per un interpellato su due bisognerebbe
limare gli stipendi dei calciatori (50%, con un +6 punti tra gli
over 54), prima del costo dei trasferimenti (34%, +10 tra gli
under 35). In particolare introducendo il salary cap per singolo
contratto (32%, che sale al 39% tra i ceti fragili).
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