"A Madrid c'era la sensazione di
non poter perdere. A Kiev all'85' eravamo fuori dalla Champions,
a Barcellona con il rosso a Thiago Motta tutti pensavano fossimo
fuori. Ma alla finale si sentiva che la Coppa sarebbe stata
nostra. Ho cercato di passare il messaggio giusto ai giocatori,
ma Dio aveva deciso che quella Coppa era nostra": lo racconta
Josè Mourinho, in un'intervista a Sky Sport, nel giorno del
decimo anniversario della vittoria del Triplete.
"L'Inter di Moratti era un'Inter che aveva la qualità di far
sentire la gente a casa. I risultati sono la storia. Qualche
volta un presidente, un allenatore, una organizzazione può fare
un lavoro fantastico, ma senza risultato non è storia. Il
rapporto che ho con i giocatori - racconta lo Special One - con
Moratti e con tutti quelli che hanno lavorato è un rapporto
giornaliero. Mi fa sentire speciale il fatto di essere uno dei
capi di questa squadra. Siamo una famiglia ancora, mentre uno è
a Londra, uno in Brasile, uno a Milano... siamo una famiglia e
amici per sempre".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA