(ANSA) - ROMA, 05 MAG - "Se non si riparte a giugno, per la
paura del contagio, allora non si può fare neanche ad ottobre.
Che differenza c'è?": cosi' Matteo Renzi, durante una diretta
Instagram con Gianluigi Pardo, ha ribadito la sua posizione
sulla necessita' di far ripartire il calcio. "Bisogna ripartire,
nel calcio così come in tutti i settori. Non possiamo restare
fermi. Mi sono commosso perché sono andato a correre: ho visto
la vita che in qualche modo iniziava di nuovo, con tanti bambini
nel parco. Il calcio non è roba da "fighetti ricchi". E' un
mondo che muove interessi economici importanti per tutto il
paese e anche la passione"
Il leader di Italia Viva ha ribadito le sue critiche a
Spadafora: "Il ministro dello sport non può dire quello che ha
detto, per questo ho deciso di intervenire: il calcio è una cosa
importante, vieni in Parlamento e se ne parla. Ma non si può
trattare un tema del genere con tale sufficienza ed arroganza".
Alla diretta ha partecipato poi anche Matteo Salvini, ribadendo
anche lui il suo favore alla ripresa del calcio. "Non possiamo
chiudere il calcio per ideologia, non ci deve essere nessun
pregiudizio ideologico. Evitiamo di fare la caccia alle "streghe
del pallone" - ha detto il segretario della Lega - Visto che ci
sono zone meno colpite e meno contagiate, ripartiamo prima dove
il contagio è zero: se si giocassero delle partite a Terni o
Reggio Calabria nessuno si scandalizzerebbe" (ANSA).
Calcio: Renzi,se non parte a giugno allora neanche ottobre..
'Da ministro Spadafora sufficienza e arroganza su pallone'
