"Se il calcio riprende bisognerà
studiare un prodotto com'era prima, se i giocatori rischiano non
capisco perché i Var non possano rischiare. Ritengo che si debba
ricominciare quando tutto è in sicurezza: la salute viene prima
di tutto e in questo momento credo che possiamo stare anche
senza calcio. Var e calciatori sono sullo stesso piano, se si
riprende ci saranno metodologie per mettere al sicuro tutti". E'
il parere di Tiziano Pieri, ex arbitro e specialista di Var per
Rai Sport (Novantesimo Minuto e la Giostra del gol) sulla
ipotesi che il calcio possa ripartire senza l'uso della
tecnologia. "Perché - dice Pieri all'ANSA - l'arbitro può
mantenere le distanze di sicurezza e il calciatore no
ovviamente. Il Var invece a maggior ragione può avere le
distanze di sicurezza. Che si riparta poi nel breve la vedo
difficile".
"La provocazione lanciata da Nicchi (il capo degli arbitri, ndr)
deve far riflettere a 360 gradi - sostiene Pieri - perché se i
Var non sono in sicurezza secondo me i calciatori ancora meno".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA