Cassa integrazione per 15
dipendenti del settore amministrativo, in attesa di partire con
la contrattazione con i calciatori per eventuali tagli
dell'ingaggio per il periodo di stop per il Covid19. Sono queste
le mosse del Napoli dopo circa un mese di stop all'attività
sportiva del club. La società azzurra è ferma e il presidente
De Laurentiis ha deciso quindi di dare accesso alla cassa
integrazione per 15 dipendenti che lavorano nell'area
amministrativa e che non avevano particolari attività da
svolgere neanche in smart working. La cassa integrazione,
all'80% dello stipendio, durerà fino al giorno della ripresa
degli allenamenti che viene considerato il giorno della
ripartenza. Una ripresa che, si ipotizza da fonti azzurre,
potrebbe verificarsi per la fine del mese di aprile se
l'emergenza Covid19 continuasse a contrarsi e si decidesse di
far ripartire il campionato a fine maggio. Intanto continuano
a livello nazionale le trattative per l'eventuale taglio dello
stipendio dei calciatori che però andrebbe poi trattato
singolarmente in ogni squadra. Le ipotesi potrebbero essere di
un taglio su due mensilità in caso di ripresa del campionato o
di quattro in caso di stop definitivo della stagione. Su questo
aspetto il Napoli ha già una situazione sospesa con i
calciatori, viste le multe inflitte dopo l'insubordinazione che
portò al rifiuti del ritiro imposto dal club dopo il pareggio
con il Salisburgo in Champions League. Il lavoro continua per
una parte dei dipendenti del Napoli e per chi si occupa della
manutenzione dei campi di allenamento di Castel Volturno,
operati però in appalto da ditte esterne. Il Napoli tiene molto
a mantenere il centro tecnico in perfetta efficienza, pronto per
la ripresa dell'attività sportiva.
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