Atalanta Torino 1-2: Ventura, noi venuti a Bergamo per vincere

Giampiero Ventura si gusta il successo del suo Torino: "È la vittoria di una squadra venuta a Bergamo per vincere. Abbiamo fatto la partita per più di un'ora, poi il gol di Pinilla ci ha messo un po' di ansia''. Ventura ha visto ''una gran bella mentalità, era da tempo che non si vinceva così tanto fuori casa. Siamo a cinque punti dal Napoli e orgogliosi di quanto stiamo facendo. Questi ragazzi hanno il diritto di avere i riflettori addosso. Ma essere nella parte sinistra della classifica deve essere un punto di partenza". Unico neo, aver sprecato troppe occasioni di chiudere il match in anticipo. "Abbiamo fatto molto bene alcune cose ma altre potevano essere fatte meglio. Abbiamo ad esempio rischiato un contropiede per un colpo di tacco di Bruno Peres. E poi non abbiamo sfruttato bene le occasioni per fare il terzo gol". Elogio particolare per Glick: "Ha avuto una crescita continua e costante, che l'ha portato a esser titolare nella nazionale polacca. Senza contare che è uno dei difensori che segna di più in Europa. Bravo anche El Kaddouri, che ha fornito una prestazione importante: ha confermato di essere un giocatore di grande prospettiva". Ben diverso l'umore di Edy Reja: "Nei primi venti minuti siamo stati troppo timorosi. La prestazione è negativa per quanto riguarda il primo tempo, siamo tutti colpevoli. Io compreso. Ma se giochiamo come nel secondo tempo, i risultati potrebbero essere diversi. Abbiamo tanti giocatori che possono fare gol. Però siamo bloccati psicologicamente. Ci serve una vittoria per uscirne, ci proveremo con il Sassuolo: sarà la partita della vita. E vedrete che ne verremo fuori, ve lo garantisco". Il tecnico recrimina sugli episodi dubbi in area, ma senza esagerare: "Guida era partito per dare il rigore, poi forse l'assistente lo ha sconsigliato. Certo, se fossimo andati sul 2-1 le motivazioni sarebbero state diverse". Reja conserva l'ottimismo: "Questa squadra ha qualità importanti, forse non è abituata a lottare per i bassifondi. E questo forse ci condiziona. Però adesso siamo li e dobbiamo cambiare passo. Preoccupato? No, perché possiamo fare molto meglio".