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Sassuolo Napoli 0-1, Benitez respira: "un segnale positivo per il futuro"

Benitez respira, 'un segnale positivo per il futuro

 Basta un lampo di Callejon nel primo tempo al Napoli per ritrovare i tre punti e finalmente qualche giorno di serenità. Il gioco in campo ancora latita, ma segnali di crescita se ne sono visti, a cominciare dalla difesa, inviolata per la prima volta in stagione. Benitez, però, dovrà riconoscere un debito alla fortuna: se Peluso allo scadere avesse trovato la rete e non la traversa, il Sassuolo non avrebbe rubato nulla. Ordinati in difesa, gli emiliani senza Berardi non segnano più: e senza gol, servirebbe un po' più di coraggio per fare punti contro una grande. Benitez sceglie David Lopez e Insigne al posto degli acciaccati Inler e Mertens. Di Francesco, invece, perde anche Floro Flores e ripesca Floccari, bestia nera degli azzurri in tempi passati.

Il piano partita dei neroverdi è chiaro da subito: il Napoli è rabbioso ma malato, va aspettato e fatto sfogare per poi colpirlo in ripartenza sfruttandone le lacune difensive. Per mezz'ora il Sassuolo tiene: Hamsik si vede poco, Insigne e Callejon tentano invano la giocata, la manovra del Napoli, fluida in orizzontale, diventa prevedibile alle soglie dell'area di rigore, senza che Consigli debba fare una parata. Per sparigliare l'equilibrio servirebbe un guizzo e il guizzo arriva al 28': Koulibaly ruba palla sulla tre quarti, Higuain la lavora da direttore d'orchestra in area e la serve dalla parte opposta a Callejon, solo da appoggiare dentro. L'imbattibilità di Consigli cade dopo tre partite e mezzo e il match cambia. Il Sassuolo alza il baricentro, ma il suo tridente è sempre spalle alla porta. Zaza, nervoso, si fa ammonire per proteste e la prima occasione della ripresa è del Napoli: Higuain, imbeccato da Callejon, spara fuori.

Missiroli, in campo per Brighi, tenta il tiro a giro al quindicesimo: alto. Una debolissima punizione di Sansone è, invece, la prima parata di Rafael. Non che il Napoli faccia molto di più per cercare il gol della sicurezza: Benitez toglie prima Hamsik e poi Higuain (ancora a secco, non gli era mai successo dopo cinque giornate), sperando di avere più freschezza davanti da Zapata e De Guzman. L'equilibrio tra la vittoria scacciacrisi e un nuovo passo falso è sottilissimo: Rafael gioca col fuoco sbagliando l'uscita a sette dalla fine, ma Pavoletti lo grazia spedendo di testa fuori. Nell'azione successiva, Peluso trova la traversa da centro area. La beffa per gli azzurri sembra vicina, invece il Sassuolo si ferma lì, senza trovare la forza per un ultimo assalto.

Benitez respira, 'un segnale positivo per il futuro'
Respira Rafa Benitez. Per sorridere c'è tempo ("Quando ne vinceremo cinque di fila", scherza), ma intanto il suo Napoli si è rimesso in moto: "Vincere aiuta, perdere no. Però noi dobbiamo ritrovare la serenità non per un singolo risultato, ma perché abbiamo un progetto, un'idea da seguire". Perché gli azzurri visti a Reggio Emilia, soprattutto nel secondo tempo, sono ancora lontani parenti di quelli dell'anno scorso: "Dobbiamo lavorare ancora, ma oggi è un segnale positivo per il futuro. Adesso sappiamo qual è la chiave, dobbiamo ripeterla ogni partita". E le chiavi si chiamano difesa e gioco di squadra: "Abbiamo lavorato tutti insieme per non prendere gol, da Higuain a Rafael", spiega Benitez, che elogia Britos ("Ha voglia di vincere, ha dato tantissimo") e soprattutto Gargano: "Visto che carattere? E' anche per questo che abbiamo deciso di tenerlo con noi". Poi, sulle polemiche dei giorni scorsi, Benitez parla chiaro: "Ognuno è professionista qui. Voi giornalisti e io. Faccio l'allenatore da 28 anni e invece è sembrato che sia capitato qui per caso. Bisogna avere rispetto per tutti". Eusebio Di Francesco rimanda ancora l'appuntamento con la vittoria e soprattutto il suo Sassuolo non segna dalla prima di campionato: "Peccato, avremmo meritato il pareggio. Abbiamo concesso poco al Napoli e Consigli non ha fatto una parata". E ai suoi manda a dire di avere più coraggio: "Dobbiamo osare, avere maggiore spregiudicatezza. Gioco apposta con tre attaccanti e pretendo che siano incisivi in determinate situazioni". Infine assolve Zaza sulla palla persa che ha portato al gol decisivo di Callejon: "Non so se fosse fallo, ma in ogni caso c'era tempo per recuperare. Invece i movimenti che abbiamo fatto non mi sono piaciuti per niente".

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